Al nord il matrimonio civile batte quello religioso

Il matrimonio civile batte quello religioso. Succede nelle regioni del Nord, dove l’Istat calcola che lo scorso anno il 51,7% delle coppie si è sposata in Comune, contro il 48,3% di quelle che per il fatidico sì hanno scelto la chiesa. Non è così nel resto d’Italia. Al sud il rito religioso tocca quota 76,3%, al centro 50,1%. Sul totale, però, il rito civile  è quello più diffuso: l’aumento, dal 2010 al 2011,è stato da 79mila a 83mila coppie. Ma i matrimoni restano comunque in via d’estinzione: nel 2011 sono stati celebrati 208.702 matrimoni, quasi novemila in meno dell’anno precedente.
Nel frattempo crescono le separazioni (+2,6%), diminuiscono di poco i divorzi (-0,5%) e cresce il numero di minori per i quali è stato stabilito l’affido congiunto. Pare questa la soluzione più diffusa, in entrambi i casi della separazione (89,9%) e del divorzio (73,8%).  Quanto alla fecondità femminile, l’Istat fotografa un aumento ma il primo figlio arriva sempre più tardi. Nel 2011 il numero medio di figli per donna era 1,42 a livello nazionale, contro l’1,41 dell’anno precedente. Il valore raggiunge 1,48 al nord. L”Italia si posiziona al decimo posto in Europa. L’età media alla quale si diventa madri è 31,3 anni.

Diminuiscono anche le interruzioni volontarie di gravidanza tra le donne italiane, ma al contempo si registra una impennata degli aborti spontanei soprattutto tra chi ha superato i 35 anni.

matrimoni religiosi in calo al Nord

In questo articolo ci sono 0 commenti

Commenta

g