La nutrizionista: “Mamme, tornate a pane e marmellata”

Troppe ore di tv e videogiochi, nessuno sport, alimentazione sbagliata. L’obesità infantile è in aumento e per contrastarla, non resta che insegnare all’intera famiglia nuovi comportamenti da tenere a tavola e non solo. Ester Giaquinto, responsabile del servizio di dietetica e nutrizione aziendale all’Ausl di Cesena, racconterà ai genitori, sabato 2 marzo dalle 16 a Happy Land, alla Fiera di Forlì, proprio nello stand di Romagna Mamma, i benefici di una sana merenda.
Dottoressa, quale messaggio lancerà alle mamme?
“Di tornare un po’ alle vecchie abitudini. La classica fetta di pane con un filo d’olio o con la marmellata è un esempio di merenda sana ed equilibrata. Le merendine confezionate non vanno demolite ma bisogna saperle contenere”.
Quali sono le abitudini più sbagliate dei bambini?
“Sicuramente saltare la colazione. Ma anche, spesso, la merenda. E non fare attività fisica. Purtroppo è passato il tempo in cui i bambini correvano nei cortili. E bisognerebbe dedicare del tempo al movimento”.
Al di là del discorso puramente estetico, che cosa rischia un bambino sovrappeso?
“Di esserlo anche da grande, innanzitutto, perché le cellule adipose dei bambini si moltiplicano. E le conseguenze, in termini di malattie cardiovascolari e ipertensione, possono essere molto pericolose. Non va dimenticato nemmeno il rischio che questi bambini, da grandi, possano sviluppare disturbi del comportamento alimentare”.
In genere i bimbi obesi hanno a loro volta genitori obesi?
“Spesso sì, perché l’abitudine alimentare sbagliata riguarda l’intera famiglia. Noi cerchiamo infatti di coinvolgere gli altri membri o per lo meno la mamma, che in genere è colei che cucina”.
Riuscite a prendere il problema prima che sia troppo tardi?
“A volte ci si riesce, sì. Senza ricorrere a chissà quali diete: far entrare un bambino di otto o nove anni nel nostro ambulatorio per dirgli le cose che non deve mangiare non ha senso. Sopraggiungerebbe un grande senso di frustrazione. Ci concentriamo invece su un cambiamento delle abitudini”.

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