A scuola la torta di compleanno è una composizione di frutta. E la verdura diventa il gioco del memory

I bambini delle scuole di Cesena si sono ispirate anche ad Arcimboldo

La torta di compleanno è una composizione di frutta, dopo le quattro e mezza si va tutti al parco con i genitori. 5210, in diciassette scuole dell’infanzia di Cesena, non è un codice segreto. Significa stile di vita sano a partire dai tre anni di età. Melissa Pasini, dietista della pediatria di comunità dell’Ausl, ha seguito l’evolversi del progetto proprio nell’ambito scolastico. Ed è rimasta piacevolmente stupita dell’entusiasmo degli insegnanti e dei genitori.
Dottoressa, ai bambini del primo anno di scuola dell’infanzia come è stata insegnata l’importanza di consumare cinque porzioni al giorno di frutta e verdura?
“In moltissimi modi. Devo ammettere che gli insegnanti si sono davvero ingegnati per far recepire a bimbi così piccoli il valore di frutta e verdura. In alcune scuole è stato creato un orto dove i piccoli hanno imparato semina, crescita e raccolta consumando poi i prodotti in mensa. In altre scuole i bambini hanno composto quadri e decorazioni natalizie con frutta e ortaggi, ispirandosi per esempio ad Arcimboldo. In un’altra scuola, con la collaborazione dei genitori, è stata scritta una canzone sulle virtù dei vegetali ed è stato fatto anche un cd. Oppure sono state inventate delle storie con la frutta e la verdura come personaggi: storie che poi sono state messe in scena in teatrino”.
Al di là della nutrizione, insomma, la frutta e la verdura sono stati utilizzati sotto forma di gioco…
“Sì, molte strategie pedagogiche sono state sfruttate per raggiungere l’obiettivo 5. Un esempio? In una scuola è stato realizzato un memory dove alla figura di un certo ortaggio seguiva l’assaggio. I bambini hanno conosciuto anche Fruttolandia e Verdurolandia, due mondi fantastici: chi riusciva ad assaggiare prodotti che prima non aveva mai mangiato diventava il coraggioso re della frutta e della verdura”.
L’obiettivo 2, ovvero due ore di gioco attivo all’aperto, com’è stato recepito?
“Sono stati attivati percorsi psicomotori attraverso la musica e il ballo. Gli insegnanti hanno seguito corsi di aggiornamento con gli esperti Uisp. Corde, palloni e tricicli sono diventati parte integrante della giornata tipo. Un gruppo di genitori, poi, si è organizzato per portare al parco vicino alla scuola i bambini, dopo l’orario, nei quattro giovedì di maggio”.
L’esposizione agli schermi, che nel progetto è quantificata in un’ora al giorno massimo, alla scuola dell’infanzia non è cosa comune. Gli insegnanti che ruolo hanno avuto in questo caso?
“Hanno sensibilizzato i genitori, incentivando per esempio il prestito librario. Il 14 aprile si è tenuta una giornata ecologica a favore dello spegnimento degli schermi e del gioco libero all’aperto. Una mamma, durante un colloquio, ha raccontato di essersi attivata con un metodo tutto suo: al suo bambino dà quattro matite colorate, ognuna del valore di un quarto d’ora e passato quel tempo ne chiede la restituzione. Quando le matite sono state tutte restituite, è ora di spegnere la tv”.
A zero, invece, è stato fissato il consumo di bevande zuccherate. In che occasioni sono state eliminate?
“Nelle scuole, durante i pasti, già si beveva solo acqua e non bevande zuccherate. La novità riguarda le feste, dove i succhi zuccherati sono stati sostituiti da centrifugati e spremute. In generale si è promosso l’utilizzo di acqua come bevanda dissetante per eccellenza, quale messaggio per le famiglie”.
Il progetto 5210 finisce qui?
“No, in parallelo stiamo realizzando una ricerca per capire i risultati delle nostre azioni. Abbiamo intenzione di allargarci ad altre scuole di Cesena e a tutta l’Area Vasta: Ravenna, Rimini, Forlì”.

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