Niente “ripassi” e “ripassini”. La scuola sta per iniziare, quale momento migliore per raccomandare a educatori, insegnanti e personale ausiliario come comportarsi al momento dei pasto dei bambini. L’Ausl di Ravenna ha messo nero su bianco i nuovi criteri igienico-sanitari validi per nidi, materne e scuole. E tra pidocchi, farmaci e riammissione dopo le malattie, ecco spuntare le raccomandazioni sul fronte alimentare. Contro l’obesità infantile, si consiglia alle cucine di non preparare pasti in eccesso e di evitare il cosiddetto “ripasso”, che in sostanza è il bis. Il bambino vuole due volte il primo? No. Due volte il secondo? Neppure.
Una regola che si accompagna ad un’altra raccomandazione: bisogna somministrare ai piccoli tutto quello che è nel menù (primo, secondo, pane, frutta, contorno, pane, frutta) invitandoli ad assaggiare anche quello che non gradiscono ed evitando di dar loro solo quello che prediligono.
Sulla merenda di metà mattina che dalle elementari in poi gli alunni portano da casa, alle famiglie viene detto a chiare lettere di non esagerare: si tratta di un mero “rompidigiuno”, dice l’Ausl, che non deve sovraccaricare di calorie e grassi lo stomaco dei bambini. Via libera, dunque, a frutta fresca, succhi, mousse, yogurt, piccoli panini, torte fatte in casa.
Agli insegnanti si dice anche di limitare i festeggiamenti dei compleanni dei bambini e di non distribuire durante l’orario caramelle, mentine e altri dolciumi.
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Commenti:
In linea di massima posso essere d’accordo sul “niente ripasso o ripassino” (mi sembra corretto combattere l’obesità). Per esperienza, però, posso dire che non sempre viene servito un pasto “completo”. A volte manca il pane, a volte non c’è più la pasta in bianco…a volte le porzioni sono scarse…a volte si deve prendere quello “che rimane”. Inoltre, per alcune scuole, i pasti vengono preparati con troppo anticipo e quando è l’ora di mangiare, i piatti sono spesso “collosi”. A mio avviso una maggiore attenzione alla qualità porterebbe ad una maggiore soddisfazione dei bambini e di conseguenza all’eliminazione della richiesta di un bis.
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