Obesità, sicuri che c’entri solo la dieta? Ecco gli specialisti che indagano anche la psiche

L’obesità non è solo un problema legato all’alimentazione. L’obesità è una questione complessa, che spesso si collega a fattori psicologici: ansia, depressione, stress, disagio psichico. Lo sanno bene gli specialisti di Villa Igea, Ospedale Privato Accreditato di Forlì che è punto di riferimento per il trattamento dell’obesità a livello nazionale: sono migliaia i pazienti che ogni anno si rivolgono all’ospedale perché affetti da obesità, una malattia considerata cronica. A Villa Igea la si approccia in maniera multidisciplinare, nella convinzione che non basti la dieta, che l’obiettivo non sia solo il dimagrimento.

Debora Battani, psicologa e psicoterapeuta del centro, lavora da tempo sui significati emotivi legati all’obesità: “Spesso, anche dove non rileviamo una psicopatologia franca, notiamo comunque frustrazione, scarsa tolleranza allo stress o comunque manifestazioni che possono favorire una modalità compensativa nei confronti del cibo”.

Non è facile, tuttavia, stabilire un legame uno a uno tra disturbi psicologici e obesità. Lo afferma Gian Luca Cesa, psicologo e psicoterapeuta responsabile del Servizio di psicologia clinica di Villa Igea: “Alcune forme di obesità sono causate da altri disturbi di tipo medico. Fatto sta che la letteratura scientifica degli ultimi anni ci indica che circa un terzo delle persone obese soffre di una qualche problematica psichica”.

L’intervento sui pazienti è di due tipi. Individuale, laddove si aiuta il paziente a gestire le emozioni per non scaricarle sul cibo, ad avviare un percorso di cura di se stesse. E di gruppo, perché spesso chi è obeso tende e isolarsi, vergognarsi, umiliarsi: il fatto di riconoscere insieme a chi vive la stessa situazione che il disagio emotivo esiste per tutti, aiuta.

E quando l’intensità del disagio psichico è tale da necessitare l’aiuto dei farmaci, interviene la psichiatria: “La terapia farmacologica non è sempre indicata – spiega la psichiatra Irene Del Gobbo – infatti ragioniamo ad personam. Se esiste una sofferenza psichica di intensità tale da impedire il funzionamento in una o più aree della vita della persona, riflettiamo su una terapia che abbia significato rispetto alle difficoltà di funzionamento della persona, non sulla base di un’etichetta diagnostica. Non esistono infatti farmaci per l’obesità, esistono farmaci che intervengono sui disagi associati all’obesità”.

Per tutti questi motivi parlare di guarigione in senso stretto, a Villa Igea, può trarre in inganno: “La gestione del paziente obeso è complessa di difficile – continua Cesa – senza contare che guarire significa più che altro imparare a gestire la patologia, che è cronica, e attivare degli strumenti personali per minimizzarla”.

Alla Settimana del Buon Vivere da poco conclusa a Forlì e Cesena, Villa Igea è stata invitata in più occasioni. Tra cui quella di un incontro con i ragazzi delle scuole al quale ha partecipato anche Elisa D’Ospina, la modella diventata il simbolo delle donne formose: “Abbiamo voluto aiutare gli studenti ad assumere uno spirito critico nei confronti della informazioni che ci provengono dal mondo esterno, in particolare dalla moda – continua Battani -. Prima le persone entrano in contatto con questi temi, meglio si proteggono”. Il rischio, infatti, è dietro l’angolo: “Negli ultimi anni l’obesità infantile, a livello statistico – conclude Cesa – è cresciuta più di quella adulta”.

www.curaobesitaforli.it
www.ospedaliprivatiforli.it

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