Chiudere male i denti o digrignarli può portare a conseguenze su tutto il corpo: mal di testa, alle spalle, alla schiena. Intervenire sulla bocca in modo sinergico tra posturologo e dentista è buona cosa. Lo spiega la fisioterapista Sara Vignoli, specializzata in rieducazione posturale.
“Nella posizione fisiologica della mandibola – ci spiega la dottoressa – i muscoli devono essere normotonici e i contatti di massima intercuspidazione devono essere omogenei e contemporanei senza precontratti. Nella posizione di riposo, poi, ci deve essere uno spazio tra i due e i cinque millimetri tra i denti. Spesso, però, ciò non avviene e si parla così di malocclusione”. Esistono tre tipi di malocclusione secondo la classificazione di Angle. La più frequente è quella in cui la mandibola e i molari inferiori sono anteriorizzati rispetto all’arcata superiore e quindi o gli incisivi si trovano a rapporto di testa a testa o si può avere il morso incrociato.
“La posizione della mandibola c’entra eccome con la postura. La mandibola è in contatto con la colonna vertebrale, dove si inseriscono numerosi muscoli. Ecco perché entro in gioco io. Una tensione dei muscoli della masticazione può alterare lo stato dei muscoli del collo, determinando così uno spostamento del capo, che sia esso in rotazione, inclinazione, estensione, o flessione; a questo punto, per mantenere la linea dello sguardo orizzontale, il sistema nervoso centrale da il via a delle modificazioni che hanno come risultato rotazioni della colonna, spostamenti della linea delle spalle, e del bacino”. Una volta scoperta la causa dell’alterazione della postura a livello della bocca si lavora sui muscoli della masticazione per detenderli e, soprattutto se si verifica una diminuzione dello spazio in verticale all’interno della bocca o in caso di precontatti dentali, si valuta l’intervento del dentista con un bite.
Sui bimbi si interviene con la fisioterapia o, per meglio dire, con la valutazione, a partire dagli otto anni. Bisogna infatti aspettare che si sviluppi tutta la dentatura “e tenere conto del fatto che anche le ossa mandibolari e craniali termineranno il loro sviluppo dopo l’adolescenza” ma allo stesso tempo non rimandare troppo una risoluzione del problema, visto che può portare a contratture muscolari con senso di fatica, rigidità, ipomobilità e, nei casi più estremi, alla fuoriuscita del condine dalla sua sede.
Sara Vignoli si trova a volte ad intervenire anche in caso di bruxismo, ovvero l’azione di digrignare i denti: se dipende da queste tensioni muscolari legate alla postura di tutto il corpo si può trattare con manovre che scongiurano il rischio di dolore e ipomobilità.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta