Fiorenzo e le lezioni di stirologia: “Le faccende di casa non minano la virilità degli uomini”

Fiorenzo Bresciani
Fiorenzo Bresciani al tavolo della colazione

Impugnate stracci, scope, padelle. E non date retta a chi vi dice che fare i lavori di casa mette a repentaglio la vostra virilità. Fiorenzo Bresciani, da Pietrasanta, si rivolge proprio agli uomini, sì. A quelli come lui che trovano soddisfazione, piacere e persino libertà nell’occuparsi di economia domestica. Ma anche a quelli che non hanno mai pensato di passare le loro giornate tra lavatrici e vetri da lavare, cresciuti con la mentalità che siano cose da donne. Fiorenzo è il fondatore e il presidente dell’Associazione Uomini Casalinghi (AsUC), un punto di riferimento nazionale, oramai, per molti maschi che dopo la separazione o il divorzio si trovano inermi di fronte ad un’asse da stiro, non sanno da che parti farsi per cucinare un uovo fritto, trovano una lavastoviglie incomprensibile: “Abbiamo superato i 6mila iscritti, l’aumento dei divorzi si sente. Molti uomini, rimasti soli, vanno in crisi, non sanno come gestirsi. Noi diamo loro un sostegno psicologico ma anche pratico, organizzando master in tutta Italia”. Fiorenzo insegna nientepopodimeno che Stirologia ed Epistemologia del bucato ma ci sono anche altre materie in programma, come Eros e pulizie: “Io combatto contro chi mi dice che l’uomo casalingo viene svilito della sua carica erotica, tutt’altro. Molti di noi sono cresciuti con la convinzione che i lavori di casa non spettino ai maschi ma dove sta scritto? Anni fa, quando fondai l’associazione, erano soprattutto le donne a non accettare la figura dell’uomo che si dedica in via esclusiva alla casa. Preferivano che parlassi di collaborazione, di suddivisione dei compiti tra i due partner. Le rigidità mentali sono dure a morire”.

Bresciani con il piumino per spolverare
Bresciani con il piumino per spolverare

Ma Fiorenzo è andato sempre dritto per la sua strada. Quindici anni fa, quando ne aveva 47, chiuse il proprio negozio e si mise a spolverare e cucinare. Senza trovare alcuna difficoltà né frustrazione: “Io e mia moglie decidemmo insieme, a tavolino, che lei avrebbe continuato a lavorare e io mi sarei occupato del ménage. Senza alcun conflitto né ripensamento. Molte donne, per esempio, trovano odioso stirare. Io lo trovo rilassante: accendo la radio o la tv e mi prendo i miei tempi. Se non riesco a terminare la pila di panni, ci penserò il giorno dopo. Il bello di fare il casalingo è che ti puoi gestire i tempi come credi, sei il datore di lavoro di te stesso, non devi rendere conto proprio a nessuno”.

Ma quante critiche, per Fiorenzo e la sua scelta: “All’inizio persino i parenti mi davano del fannullone, mi accusavano di adagiarmi. E quante prese in giro ho ricevuto. Posso davvero dire di avere trovato davanti a me muri di doppio cemento armato. L’ignoranza imperversa. Anche se sono convinto che tutto dipenda da come si viene educati: a mio padre, quando ero bambino, venne amputata una gamba e mia madre si dovette rimboccare le maniche per sfamare quattro figli. Tutti maschi, tutti abituati a vedere nostro padre che, nonostante la menomazione, cucinava e stirava. Avere modelli del genere è importante, io sono favorevole al fatto che anche i maschietti vengano cresciuti con l’idea che i lavori di casa non appartengono solo alle donne”. Fiorenzo ha un figlio di 35 anni che fa il cuoco e che non ha mai criticato il padre per la sua scelta controcorrente: “Per lui è sempre stato normale vedere che io davo una mano in casa, e lo è stato anche quando ho deciso di farlo a tempo pieno”.

Alcuni uomini dell'AsUC
Alcuni uomini dell’AsUC

A tempo pieno, sì. Perché la giornata di Fiorenzo è bella fitta: “Mi alzo all’alba, preparo la colazione per me e mia moglie, poi rifaccio il letto, spolvero, cucino, vado al supermercato, lavo e stiro. La domenica, a volte, mia moglie mi chiede il permesso di fare una lavatrice visto che non lavora. E io gliela concedo”. L’esempio di Fiorenzo e della sua associazione si tradurranno presto in un programma televisivo: “Ho già incontrato gli autori del programma, che sarà sul modello di Sos Tata. Invece che spiegare ai genitori come si educano i figli, io andrò ad insegnare agli uomini come si gestiscono le faccende domestiche. Molti di loro non hanno mai preso in mano un ferro da stiro, all’interno delle loro famiglie si sono sempre rilassati, perché magari le compagne e le mogli non hanno delegato loro nessun compito. E quando si trovano soli, si mangiano le mani per non aver mai voluto imparare nulla”. Un problema che Fiorenzo registra soprattutto nel Nord d’Italia: “I nostri associati sono per l’80% meridionali, ci siamo sempre chiesti perché. Fino a che non abbiamo capito che è una questione di abitudine: al Sud c’è ancora il concetto di grande famiglia e anche gli uomini, qualche forma di aiuto in casa, la danno. Al Nord meno: l’uomo va al lavoro, rientra, cena, si mette sul divano e poi va a dormire”.

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