“Ugly”: che vuol dire brutto, ma anche cattivo. Così il “troll” aveva commentato la foto di Quinn, bambino con sindrome di Down, che la mamma del piccolo aveva pubblicato sul proprio profilo Instagram. Non aveva fatto i conti però, questo “malcapitato” troll, che la mamma in questione è un’agguerrita blogger texana, Megan Mennes, che non avrebbe perso l’occasione per fare “buon viso a cattivo gioco”. Il viso, letteralmente, è quello del piccolo Quinn, che oggi sul blog di Megan risponde al troll con un’allegra smorfia, dopo che la “lettera aperta” con cui la mamma ha replicato all’insulto è diventata “virale”. Non solo la lettera ha fatto il giro della rete, ma ha suscitato anche commenti solidali e riflessioni di migliaia di genitori, molti dei quali condividono con Megan l’esperienza di vivere accanto a un figlio con disabilità. Oltre 530 commenti sono apparsi in pochi giorni sotto la lettera pubblicata sul blog, mentre è impossibile contare quanti “like” e condivisioni abbia ricevuto sui social network. “Sono incredibilmente grata alle tante persone che hanno mandato messaggi e lasciato commenti di sostegno e affetto da tutto il mondo – scrive sul suo blog Megan – Tutti voi rendete questo mondo migliore con il vostro sguardo positivo e con il vostro desiderio generoso di unirvi alla nostra famiglia”.
E questa è la traduzione dei principali passaggi della “lettera aperta al troll”: “Da quando ho iniziato a ‘bloggare’ su mio figlio Quinn e la sua disabilità, sapevo che questo giorno sarebbe arrivato. Non sono pochi i troll che, su internet, si nascondono dietro l’anonimato con l’intento di essere crudeli e più volte, in passato, ho visto la loro ostilità. Proprio la settimana scorsa, dopo la rapina presso la Down syndrome association, dove sono stati rubati 10 mila dollari di strumenti tecnologici, di fronte alla notizia non sono mancati commenti pieni d’ignoranza”.
Rivolgendosi poi direttamente all’autore del commento su Quinn, Megan scrive: “Non voglio fare ipotesi su di te, ma posso intuire dal tuo commento immaturo che sai molto poco del senso di impotenza dinanzi a cui si trovano una mamma ed un papà quando devono prendersi cura di un neonato malato che ha gravi problemi respiratori. Quinn è stato malato la scorsa settimana, ma poi venerdì stava meglio. Abbiamo deciso di stare seduti nel cortile di casa a prendere il sole. A questo mondo non esiste niente di più bello che vedere tuo figlio appena guarito che si illumina in un sorriso: per questo ho scattato alcune foto, per celebrare in qualche modo la sua recente guarigione. Le ho poi postate su Instagram con l’hashtag #downsyndrome”: io amo guardare quelle foto nel mio tempo libero, perché questi bambini, accidenti, sono adorabili. Naturalmente tu la vedi diversamente, perché hai trovato questa foto e l’hai commentata con una semplice parola: brutto.
“Il fatto che tu trovi Quinn brutto è una cosa: tu hai diritto alla tua opinione – continua Megan – Ma è infantile e triste il fatto che tu intenzionalmente cerchi l’hashtag #downsyndrome per trovare foto da insultare: Quinn infatti, purtroppo, non è l’unica vittima del tuo comportamento, mi sono imbattuta in molti altri tuoi commenti stupidi”. Così, continua Megan, “una bella fotografia di mio figlio è stata offuscata dal tuo odio. Questo non è uno scherzo. Questo è bullismo: ho segnalato il tuo profilo. Non sarà l’ ultima volta che qualcuno prenderà in giro il mio bambino perché è diverso, non sarà l’ultima volta che qualcuno farà una battuta cattiva sul suo aspetto, ma andare a cercare di proposito le persone da prendere in giro è indubbiamente crudele e disumano”. L’augurio di Megan è che “i miei figli imparino a guardare oltre i commenti e le azioni ignoranti e a trattare gli altri con rispetto e dignità. Ce lo meritiamo tutti, perfino te. A firmare la lettera è “una mamma orgogliosa”
Fonte: Redattore sociale
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