A quante mamme sarà capitato di pulire il ciuccio caduto a terra mettendolo nella propria bocca per poi ridarlo al bambino? Scagli il primo cucchiaio chi non ha l’abitudine di assaggiare la pappa prima di proporla al piccolo per paura che si scotti. Forse non tutti sanno che questi comportamenti comuni, che appartengono alla prassi abituale di molti genitori, possono scatenare delle infezioni batteriche che a lungo andare potrebbero trasformarsi in carie. Ma come fare a scardinare questi piccoli gesti che rappresentano coccole e attenzioni nei confronti del proprio piccolo? Facile! Non serve farlo, basta prendersi cura dei propri denti e successivamente di quelli del bambino. “I neonati quando nascono sono privi di batteri, la loro bocca è sterile e sarà la mamma a trasmetterli”.
A parlare è il dottor Piero Casavecchia, dello Studio Dentistico Casavecchia di Ravenna (via Matteucci, 1), specializzato in Odontostomatologia all’Università di Bologna, e in Parodontologia (la disciplina che studi ala cura delle malattie delle gengive) alla Goldman School di Boston (USA), il quale evidenzia quanto sia fondamentale anche durante la fase dell’allattamento seguire delle regole appropriate per una corretta pulizia dei denti.
“Per evitare che i batteri passino dalla bocca della mamma a quella del bambino, la donna dovrebbe avere dei denti sani, privi di placca, carie e infiammazioni. E’ proprio per questo che è altamente consigliato un controllo dentistico circa a sei mesi di distanza dal parto”. In questa fase è anche possibile intervenire con pulizie ed estrazioni, infatti la maggior parte dei farmaci utilizzati hanno un’emivita breve, vuol dire che vengono smaltiti facilmente dal corpo della madre. “Quello che di solito suggeriamo è di sottoporsi al trattamento previsto oppure di assumere il farmaco di cui si ha bisogno subito dopo la poppata e di aspettare circa quattro ore prima di tornare ad allattare il bambino”.
In questo periodo così delicato il bambino è a rischio di sviluppare infezioni come la candidosi. “Si tratta di un’infezione definita ‘opportunistica’ che può essere trasmessa al capezzolo della madre, scatenando una reazione a catena, fastidiosa da smantellare”.
Con il taglio del cordone ombelicale quella comunicazione vitale che c’è stata per nove mesi tra feto e madre non si interrompe del tutto. Anzi la coppia continua a vivere una relazione intima attraverso l’allattamento e il contatto fisico. Proprio per questo, la salute e le abitudini della mamma influiscono su quelli del bambino. “Inoltre è necessario che il bambino stesso inizi sin da subito una profilassi sistemica attraverso l’uso delle gocce e successivamente delle pasticche di fluoro, almeno fino ai 3 anni di età. Mano mano che cresce diventa importante anche l’educazione alimentare, evitando di somministrare succhi di frutta e zuccheri soprattutto la notte e di educare anche gli altri familiari (nonni,zii,fratelli maggiori) che spesso sono più generosi nell’elargire dolci e caramelle ai piccoli. Come si sa gli zuccheri sono dei nemici dei denti e degli alleati di infezioni e carie”.
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