“Sali in camera tua – dice il papà – e scendi solo quando ti sarai calmato”. E lassù, nella sua camera, Roberto sente una ‘Cosa’ terribile che sale…sale…. sale. Questo è un passo del libro per bambini “Che rabbia” di Mireille d’Allancé che la dottoressa Isabella Ciardo, psicologa con formazione in psicologia scolastica e insegnante della scuola materna utilizzerà come spunto nell’incontro “Comunicare con un figlio è possibile?” che terrà oggi alle 16 15 all’interno della scuola dell’infanzia “Le Colline” di Montiano (Via Castello, 31).
“Nel libro – spiega la dottoressa Isabella Ciardo – il papà lascia sfogare al figlio tutta la sua rabbia, pur chiedendogli di tornare in cucina solo nel momento in cui si sarà placato. Il sentimento di Roberto è accettato da parte del padre che non tenta di sopprimere le sue emozioni dicendogli di smettere. Non c’è giudizio nelle sue parole ed è per questo che poi Roberto si sentirà accettato e pronto a riavvicinarsi”.
Quando Roberto si ritrova nella sua stanza da solo è invaso dalla furia e comincia a rompere i suoi giocattoli e a mettere tutto in disordine, ma mentre lo fa, si rende conto che non è contento di quello che sta accadendo e piano piano si calma, e dopo aver rimesso tutto a posto, scende giù chiedendo se è rimasta una fetta di dolce.
“Lasciar piangere e sfogare la rabbia del bambino – continua la psicologa – è molto importante. Spesso ci si arrabbia per il suo comportamento, ma si dovrebbe invece sostenere e reggere la sua frustrazione”.
Prendere il bambino sul serio anche nelle sue manifestazioni più burrascose, come il pianto, le urla oppure quando scaraventa qualcosa per terra o straccia il disegno che stava facendo, sempre accertandosi che la sua condotta non rechi danno a se stesso o a ciò che gli sta accanto, è parte integrante di una buona educazione affettiva. “Dire ‘ti capisco’ oppure ‘immagino come ti senti’ fa abbassare le difese del bambino che, sentendosi accolto e preso in considerazione, può trovare il modo di rivolgersi alla mamma o al papà, magari chiedendogli aiuto e instaurando una comunicazione”.
Durante l’incontro, la psicologa userà una serie di materiali, slide , power point e il libro dello scrittore francese per instaurare un dialogo e uno scambio con i partecipanti riguardo al modo migliore per comunicare con i propri figli e su come riuscire a intervenire in maniera efficace quando gli stati emotivi del bambino sembrano ingestibili.
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