Sono quasi le 15, Laura corre a casa e si connette alla rete. Tra poco inizia il suo turno. Un ragazzo o una ragazza la contatterà per parlarle dei suoi problemi di cuore, delle liti con i genitori, della difficoltà a mangiare oppure a smettere di mangiare o ancora di quella terribile abitudine di tagliarsi con il taglierino.
Tante sono le difficoltà che gli adolescenti di oggi incontrano lungo il loro percorso di crescita e probabilmente tante le volte che vorrebbero parlarne con qualcuno non sapendo però come fare e a chi rivolgersi. Spesso i problemi nascono proprio in famiglia e non ci si può quindi confidare con mamma e papà, a scuola insegnanti e compagni non sembrano le persone più adatte con cui aprirsi perché la quotidianità e la frequentazione costante rendono imbarazzante svelare parti intime e private di se stessi. Cosa accade invece quando ad ascoltare, si fa per dire, e a rispondere dalla tastiera di un computer che si trova in un punto imprecisato della città è un pari, è una coetanea come Laura?
Di “Social Net Skills”, un progetto nazionale finanziato dal Ministero della Salute al quale l’Emilia Romagna ha aderito insieme ad altre sei regioni italiane, ne abbiamo già parlato con Franca Francia, funzionario della regione Emilia Romagna in un’altra intervista, stavolta invece noi di Romagna Mamma abbiamo ascoltato la testimonianza di una dei 26 peer (pari, coetanei) presenti in questo territorio che offrono questa forma di aiuto e di sostegno ai propri coetanei che stanno attraversando un periodo complicato.
“Sono giovane anche io e tutti i giorni mi trovo a contatto con situazioni spiacevoli. Mi capita spesso di vedere in discoteca un sedicenne che beve e se prima tendevo a giudicarlo, ora mi viene spontaneo chiedermi il perché del suo comportamento”. Laura Magnani che risponde ai ragazzi che si collegano alla chat di Forlì riceve tanta soddisfazione da questa forma di volontariato figlia degli anni 2000. “Quando chiudo la chat, dopo il mio turno, sono contenta perché so che nel mio piccolo, ho aiutato qualcuno e purtroppo ci sono molti ragazzi che ne hanno davvero bisogno”.
C’è chi scrive perché si è lasciata con il moroso, chi ha litigato con un’amica, chi ha problemi alimentari e chi invece ha solo bisogno di essere ascoltato. “Da settembre dell’anno scorso, da quando il servizio di Forlì è attivo, abbiamo aperto 28 chat e inoltre abbiamo dato tantissime informazioni e comunicazioni di vario genere. Molti dei ragazzi che ci contattano, che hanno un’età compresa tra i 13 e i 25 anni sviluppano con noi un rapporto di fiducia e di intimità, alcuni, pochi, invece tendono a non fidarsi e a essere diffidenti“.
Lara di anni ne ha 23, pochi in più di chi le scrive o addirittura la stessa di molti altri. “Riesco a rispondere in maniera adeguata a chi si rivolge a me perché noi peer abbiamo fatto un corso di formazione promosso dalla Regione e in più disponiamo del sostegno costante di operatrici psicologhe alle quali chiedere consiglio in caso di difficoltà”.
Ecco il link alla pagina Facebook di Forlì
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