piedi piatti Sara VignoliMolti bambini hanno un appoggio maggiore al terreno della parte mediale del piede, con diminuzione dell’arco plantare: questo atteggiamento viene definito piede valgo o, più comunemente, piede piatto. Ma è realmente così? Come si fa a correggerlo? Quali conseguenze comporta? Ce lo dice Sara Vignoli, fisioterapista specializzata in rieducazione posturale. Questa la sua pagina.

“Tantissimi bambini sotto sforzo iniziano a lamentare dolori ai talloni o ai tendini d’Achille; altri camminano in punta di piedi; altri hanno dolori sotto ai piedi o alle ginocchia”, spiega Sara Vignoli. Si tratta di dolori riconducibili ad un’alterata tensione muscolare degli arti inferiori e di quei numerosi e potenti muscoletti che si trovano tra le ossa del piede e ne modulano l’appoggio al terreno. Bisogna però capire se la causa del problema è realmente il piede, se correggendolo si risolveranno i problemi, e in tal caso come correggerlo.

Sara Vignoli piedi piattiSquadroni di genitori, spesso senza alcuna supervisione medica, sono pronti a far mettere dei plantari ai loro figli o a farli operare senza provare altra via. In realtà, se la causa principale non è il piede, così facendo non si risolve nulla, anzi a volte si va a bloccare l’unico meccanismo di compenso, l’adattamento al terreno, che evitava il sopraggiungere di dolori e problemi a monte.

La valutazione posturale permette di capire se la causa da correggere è ad un livello soprastante (bacini, iperestensione ed intra rotazione delle ginocchia,…) o se è il piede che provoca compensi e dolori ad esempio alla schiena. Con i test kinesiologici inoltre, si può capire se è il caso di mettere un plantare, e si danno indicazioni molto precise per chi realizzerà il plantare stesso sulle spinte da imprimere al piede.

foto 3“Inoltre, un’altra cosa da valutare in sede di visita, è se le eventuali dismetrie degli arti inferiori (ovvero avere una gamba più corta dell’altra) sono reali o meno: nel primo caso servirà un rialzo pari alla metà della differenza di altezza; nel secondo no, bisognerà agire sulle catene muscolari per riequilibrare il bacino”.

Prima di allarmarvi – consiglia Sara Vignoli – cercate di far fare una visita posturale ai vostri figli per capire come veramente li potrete aiutare, adesso e per il loro futuro.