

Il bambino che si ammala il giorno prima di partire per le vacanze, che strilla durante tutto il volo aereo, che sfasa i suoi ritmi durante il viaggio. Per molti genitori spostarsi da casa con i figli, soprattutto se molto piccoli, diventa proibitivo. Per altri no. Come Milena Marchioni, una mamma di Bologna che nel 2011, quando la sua Amanda aveva solo tre anni, ha aperto il blog Bimbi e Viaggi, al quale oggi collaborano una decina di mamme. Per Milena, che lavora all’ufficio stampa e comunicazione del Comune di Bologna e che sul suo blog dà sfogo alle suggestioni (e perché no, anche alle frustrazioni) del viaggiare con il marito e la figlia – passione irrinunciabile – domani è una giornata speciale: è stata infatti invitata al festival del turismo responsabile It.a.cà in corso a Bologna fino a domenica 8 giugno. Domattina alle 10, insieme alle associazioni Mamma Cult, Baby Planner e Vivosostenibile, radunerà le famiglie interessate all’orto botanico di via Irnerio per un viaggio alla scoperta del verde cittadino (per informazioni e iscrizioni cliccare qui).
Milena, dai viaggi intercontinentali agli angoli nascosti di Bologna il passo è breve?
“Da quando sono diventata mamma e soprattutto da quando ho aperto il blog, ho imparato ad apprezzare molto di più il territorio locale. Una volta miravo solo a mete lontane, adesso mi piace esplorare anche quelle vicine. Una volta puntavamo a uno o due viaggi importanti l’anno, adesso facciamo tanti piccoli spostamenti. Essere invitata a It.a.cà per me è un onore: insieme ai bambini, conoscerò anche io luoghi di Bologna mai visti prima”.
Ci sarà anche Amanda?
“Certo, non mancherà. Il suo primo viaggio è stato all’età di cinque mesi, siamo volati a Formentera dopo il battesimo. Io ero un po’ in ansia ma abbiamo deciso di rompere il ghiaccio subito: Fiori di Bach sotto la lingua e via. Ed è andata benissimo”.
Il primo volo intercontinentale, invece, quando l’avete organizzato?
“Quando aveva tredici mesi, direzione Maldive. E da allora è stato un crescendo: nei primi due anni di vita dei bambini c’è anche il vantaggio che non pagano. Dopo il budget cambia. Noi amiamo molto i viaggi fai-da-te anche per questo: si risparmia. E c’è il vantaggio di una maggiore avventura: il contatto con la natura, il rispetto per l’ambiente e per le persone che incontriamo, è un obiettivo che mi pongo sempre durante le nostre vacanze. Mi piace l’idea che mia figlia diventi una viaggiatrice responsabile”.
Non è difficile, con i bimbi, organizzare viaggi on the road?
“Credo sia soggettivo. In ogni caso, qualche mito da sfatare c’è: chiaro che rilassarsi in viaggio con un neonato è difficile ma i figli non vanno vissuti come ostacoli. Se i genitori hanno la passione per il viaggio, perché rinunciare? I bambini, per quanto diversi tra loro, alla fine si abituano a cambiamenti e spostamenti. E ci si può sempre inventare degli escamotage per intrattenerli e coinvolgerli”.
Mai incontrato ostacoli?
“Sì, eccome. Alle Seychelles, quando Amanda aveva un anno e mezzo, l’hanno ricoverata per una gastroenterite. L’anno scorso, alla vigilia della nostra partenza per lo Sri Lanka, ha preso varicella e scarlattina. Abbiamo tenuto le valigie pronte e rimandato il viaggio di un paio di settimane. Ho scritto un post ironico su quel momento. Perché gli imprevisti, purtroppo, succedono. Ma sono dell’idea che non ci debbano frenare”.
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Commenti:
Grazie mille per avermi dato la possibilità di raccontare la mia esperienza.
Complimenti Silvia, di cuore: da una semplice chiacchierata sei riuscita a capirmi e raccontarmi in modo perfetto!
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