Tante le cadute e gli incidenti che possono accadere in un parco pubblico, tra altalene e giostre, sono però sempre i genitori o chi accompagna il bambino a dover vigilare sul piccolo. E a meno che non venga provato che il gioco sia difettoso o di per sé pericoloso, non si può far ricadere la colpa su terzi. Questo è quanto ha sottolineato la Cassazione nella sentenza (sentenza 18167 della terza sezione civile), riportata dal Sole 24ore, riguardo a un incidente avvenuto in un parco di Fossacesia, in Abruzzo, nel 1998, quando un bambino di sei anni era caduto da una giostra, ferendosi al volto.
Un genitore “che accompagna un bambino in un parco giochi deve avere ben presente i rischi che ciò comporta e se si verifica una caduta non può invocare la responsabilità altrui per l’esistenza di una situazione di pericolo che egli era tenuto doverosamente a calcolare”. La Cassazione ha dato torto ai genitori che subito dopo l’incidente, avevano fatto causa al Comune. Sia il Tribunale che la Corte d’appello dell’Aquila avevano successivamente rilevato che le giostre erano “pienamente conformi alla normativa” in tema di sicurezza.
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