Nei giorni scorsi è stato celebrato il primo matrimonio civile al Palazzone di Sant’Alberto, sede del museo NatuRa. La cerimonia si è svolta nel salone del piano nobile.
A dire “sì” sono stati Antonella Tacchinelli e Fabrizio Casamenti e le nozze sono state celebrate dal consigliere comunale Alessandro Barattoni, di Sant’Alberto.
Lo storico edificio, eretto nella prima metà del XVI secolo, sorgeva sulle rive del Po di Primaro ed era sede di una prestigiosa osteria del Ducato Estense. A un secolo dalla caduta del Ducato di Ferrara il palazzo divenne dimora gentilizia della nobile famiglia Spreti; oggi conserva un grande giardino e numerose sale sapientemente ristrutturate.
Destinandolo a sede di matrimoni “il Comune prosegue – spiega l’assessore ai Servizi demografici Massimo Cameliani – il percorso di individuazione di nuove location per i matrimoni civili, anche in un’ottica di promozione turistica. Accanto alla città d’arte trovano una collocazione assolutamente meritevole anche luoghi appartenenti al patrimonio del Comune come il Palazzone di Sant’Alberto, in un contesto di eccezionale valenza storica e naturalistica”.
La tariffa dovuta al Comune per sposarsi al Palazzone è di 150 euro.
Chi desiderasse sposarsi al Palazzone per informazioni può rivolgersi all’ufficio matrimoni, viale Berlinguer 68, 0544 482274,statocivile@comune.ra.it.
Chi sceglierà il Palazzone come luogo delle proprie nozze potrà inoltre godere di una serie di servizi messi a disposizione dalla cooperativa Atlantide (che gestisce i servizi museali in associazione d’impresa con la cooperativa culturale “Un paese vuole conoscersi”, Agrisfera ed Antea), come ad esempio una location esclusiva in natura che potrà fare da sfondo al servizio fotografico all’interno di suggestivi angoli del Parco del Delta del Po; giochi e intrattenimento per i bambini; spazi esterni per la realizzazione di rinfreschi; servizi catering personalizzati. Per informazioni: museo NatuRa, tel 0544 528710 – 529260, fax 0544 528710, natura@atlantide.net, www.atlantide.net/natura
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta