“I bambini ci guardano” era il titolo di un film del neorealismo del ’43, un lungometraggio che poneva al centro della storia un bambino di sette anni che vedeva andare i frantumi il matrimonio dei suoi genitori e di conseguenza tutta la sua famiglia. “Mamma mi piacerebbe avere uno spaghetto tanto lungo e forte che possa unire me, te e babbo” mi diceva ieri sera mia figlia. Ancora oggi come ieri, avere mamma e papà, entrambi, accanto a sé, rappresenta una necessità fondamentale per tutti i bambini. Ma purtroppo questo non sempre è possibile e spesso ci si trova ad affrontare situazioni complicate, che a volte risultano insormontabili e che creano tanta sofferenza in tutti i membri della famiglia.
Proprio per supportare chi si trova ad attraversare un momento così difficile della propria vita, il Centro per le Famiglie di Faenza ha organizzato una serie di incontri dal titolo “Sempre mamma e papà. Gruppo di confronto-sostegno per genitori separati” che si terranno nella sede del centro (via degli Insorti, 2), a cadenze quindicinale a partire da giovedì 6 novembre dalle 20.20 alle 22.30.
“L’obiettivo di questi incontri – spiega Cristiana Bacchilega, mediatrice familiare del Centro per le Famiglie di Faenza, che condurrà gli incontri insieme alla psicologa-psicoterapeuta Claudia Melandri – è quello di far trovare ai partecipanti delle strategie che scaturiscano dal confronto. Relazionarsi con altre persone che stanno vivendo una situazione simile alla nostra, osservare le cose dal loro punto di vista e soprattutto capire che non siamo i soli, può essere di grande supporto per chi si sta separando o lo ha appena fatto”.
Gli incontri sono rivolti ai singoli genitori con figli minori e non rappresentano una psicoterapia, ma la possibilità di lavorare sul tema della genitorialità.
“Si tratta di un gruppo chiuso – continua Claudia Bacchilega – al quale si accede attraverso un colloquio iniziale nel quale cerchiamo di capire se la persona che vuol parteciparvi è pronta a un confronto simile oppure se questo potrebbe creargli troppa sofferenza e quindi non essere affatto di aiuto. Durante gli incontri ci concentremo sul ‘qui e ora’, confrontandoci sulle problematiche più frequenti che scaturiscono in relazione ai figli, senza indagare il passato passato dei singoli e le altre relazioni affettive importanti”.
La comunicazione con il partner che spesso si pone come un muro, la preoccupazione per il bene dei figli, la sensazione di non sapere cosa fare sono queste le problematiche più frequenti quando si parla di separazione. “Spesso i genitori non riescono a trovare uno stile educativo comune proprio perché non riescono più a parlarsi. Nel gruppo si cercherà di mettere in rilievo le risorse di tutti i partecipanti, il loro ‘empowerment’ e insieme si tenterà di arrivare a un “insight”, cioè a quella soluzione del “problema” che arriva improvvisamente, quando guardiamo le nostre vita da un punto di vista differente e innovativo”.
Il confronto con gli altri significa anche mettersi in discussione e perdere i propri punti di riferimento. “Partecipare al gruppo può far arrivare alla consapevolezza che non si è così ‘cattivi’ come si credeva, che le soluzioni si possono trovare. Fondamentale è imparare che ci si può confrontare senza confliggere e che, sebbene, la separazione dei genitori, rappresenta per i figli un vero ‘tzunami’ emotivo, li si può aiutare ad attraversarlo, facendoli sentire amati e sostenuti”.
Per info: 0546 691816 – informafamiglie@comune.faenza.ra.it
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