Tumori in Romagna. Il medico: “Non criptate i dati sui bambini”

ospedale“Fuori i dati su leucemie e tumori cerebrali nei bambini”. Lo chiede Pierantonio Marongiu, direttore scientifico dell’Associazione romagnola ricerca tumori, preoccupato del fatto che le percentuali d’incidenza dei cancri in regione, e in particolare in Romagna, non vengano diffuse con riferimento alla fascia d’età 0-14 anni.
Dottore, qual è il problema?
“Il problema è che i dati non vengono diffusi come si dovrebbe. Il Registro dei tumori dell’Emilia-Romagna finora ha criptato le cifre relative alla fascia 0-14. E così medici e istituzioni non vengono adeguatamente messi in allarme e sensibilizzati sul da farsi”.
Perché siete in allarme?
“Qui siamo nella Terra dei Fuochi. Poli industriali, inceneritori, fitofarmaci e concimi nel terreno e nelle falde acquifere. Senza contare che l’Emilia Romagna subisce tutto l’inquinamento proveniente da zone come Mantova e Cremona, perché il vento sposta gli inquinanti immessi in atmosfera”.
Che cosa si può fare, per evitare tutto questo?
“Tornare indietro, rispettare i limiti. Ma senza dati, tutto è fermo”.
Il tutto sulla pelle dei bambini?
“Sì e anche di quelli che devono ancora nascere. Gli inquinanti colpiscono anche i gameti maschili e femminili. Non ci si ammala solo perché si è predisposti ma anche perché ovociti e spermatozoi sono stati esposti alla contaminazione. Ecco perché, non necessariamente nella prima infanzia, compaiono le malattie: non solo tumori ma anche patologie metaboliche, come il diabete. Senza contare gli aborti spontanei”.
Ne risente anche il latte materno?
“Eccome, le donne che allattano andrebbero testate per capire che concentrazioni di sostanze nocive hanno nel latte. Ma il discorso dell’alimentazione va oltre: quando somministriamo frutta e verdura ai nostri figli, non sappiamo se nei terreni dai quali quei prodotti arrivano sono stati rispettati i limiti imposti alla dose di inquinanti”.
I bambini sono più esposti degli adulti?
“Assolutamente sì, perché non hanno un sistema immunitario maturo. L’attenzione all’infanzia dev’essere altissima. Come Medici per l’Ambiente, un’associazione di cui faccio parte, chiediamo ai Ministeri di tirare fuori i dati, farli conoscere. Altrimenti, come può esserci una buona prevenzione?”.

In questo articolo ci sono 2 commenti

Commenti:

  1. Non condivido il contenuto dell’intervista, mi sembra solo una enunciazione terroristica. Tutti sappiamo che il mondo moderno è inquinato e di fronte a questo problema si devono proporre soluzioni e non solo allarmismo. Come nonna ho apprezzato altri articoli ad esempio quelli che evidenziano l’ impegno nei confronti dei ragazzi nelle scuole per educarli ad una sana alimentazione e corretti stili di vita. Considerato che Marongiu non è nè medico e nemmeno ricercatore, vorrei sapere cosa ne pensa il Comitato Scientifico ARRT. Il Presidente Leonardo Belli dovrebbe accertarsene.

  2. Cara nonna Anna, capisco che trovare dei bravi collaboratori oggi sia un poco difficile, c’è un mare di notizie da controllare e su cui intervenire, quindi probabilmente si adattano a raccattare quel che gli capita sottomano….. ma lei è unica…. sono sicura che il comitato scientifico ARRT sia a conoscenza del presente articolo, visto che l’intervista è stata fatta proprio al DIRETTORE SCIENTIFICO DELL’ARRP IL DOTT. PIERANTONIO MARONGIU… Grazie per l’attenzione. Annalisa

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