Mobili alla moda, pareti colorate, materiali di chissà quale provenienza. Quando avete pensato alla cameretta per i vostri bambini, quali caratteristiche avete valutato? Ivano Ferri, consulente di Olo-Feng Shui, bioedilizia e architettura bioecologica, nonché titolare da vent’anni, insieme alla cugina, del negozio “I cugini toccasana” di Alfonsine, affronterà il tema durante i Baby Days in programma alla Fiera di Faenza l’ultimo fine settimana di marzo. La conferenza “La camera de bambini. Diventiamo consapevoli delle sostanze tossiche, dell’inquinamento elettromagnetico e delle zone di stress tellurico. La disposizione ideale degli arredi al suo interno” è in programma domenica 29 marzo alle 17,10.
Ivano, a cosa guardano le mamme e i papà quando è ora di scegliere la cameretta dei figli?
“A risparmiare sul prezzo, prima di tutto. Non pensano che gli arredi fatti male – e che perciò costano poco – spesso durano quel che durano: letti che si sconquassano dopo qualche anno, armadi pericolanti. Basta spendere poco di più, a volte, per riuscire a passare quegli arredi anche ai nipoti. E poi non si tiene conto di una cosa: anni fa i bambini stavano molto all’aperto, non invitavano così spesso come oggi gli amici a giocare, fare i compiti, dormire. E andavano via di casa a vent’anni. La realtà attuale è molto diversa: le stanze dei bambini sono molto abitate, usate, frequentate. Un occhio di riguardo a come sono fatte è necessario”.
Su cosa bisogna soffermarsi, prima di tutto?
“Sulle vernici per le pareti. Ci si affida troppo alle tendenze, senza contare che se per 50 metri quadri di parete utilizzo sostanze sintetiche, i bambini ne pagheranno le conseguenze per anni e anni: le pitture con solventi chimici restano nell’aria per sempre, rendendola non salubre, abbassandone notevolmente la qualità. Non solo: attirano polvere e, con essa, acari e batteri. Con evidenti conseguenze sulla salute”.
Leggere le etichette dei prodotti è sufficiente?
“Non sempre. Un esempio pratico: le vernici definite ‘all’acqua’ in realtà, per legge, possono contenere anche una percentuale di solvente di origine petrolifera. Meglio farsi dare le schede tecniche. Se un bambino, poi, ha qualche allergia, l’attenzione dev’essere ancora più alta”.
C’è anche un “problema” di estetica?
“Sì, che nasconde un vuoto culturale. Il bello è discutibile, in ogni caso. Vedo camerette che sembrano mostre, più che luoghi funzionali ai bambini. Lo dico sempre ai genitori: non conta la forma, così come non conta il prezzo. Ma vedo persone anche facoltose spendere poco pur di comprare quell’arredo così tanto in voga sulle riviste di arredamento”.
Le nostre case sono anche piene di cellulari, computer e dispositivi elettronici di ogni tipo: possibile farne a meno?
“Possibile limitarli. I dispositivi per sentire se il bambino che è nell’altra stanza piange, per esempio, sono evitabili. Così come si può evitare di dare un cellulare in mano a un bambino piccolo. O mettere la testata del letto attaccata alla parete che nasconde l’impianto elettrico”.
Info sul sito dei Cugini Toccasana
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