Fare almeno una capriola al giorno, assaggiare tutti i gusti del gelato, inventare parolacce da dire quando si è arrabbiati, guardare le stelle cadenti. Sono alcuni dei compiti per le vacanze inventati qualche anno fa da Maria Giuliana Saletta, ideatrice di Echino, il bambino giornale della casa editrice Mammeonline. Durante le vacanze di Pasqua, quando su tutti i media italiani è rimbalzata la notizia della maestra di Copparo (Ferrara) che, ai propri alunni, non aveva dato da fare i soliti esercizi ma una lista di attività tra cui dormire e andare in bicicletta, Echino ha avuto un déjà vu. Perché ogni volta che arriva Natale, o sta per iniziare l’estate, siamo alle solite: qualche insegnante consegna ai bambini la lista dei “non compiti”, senza però dire loro o segnalare che è stato Echino a idearla. E così, sul blog del giornale bambino, è stato pubblicato un annuncio: AAA: cercasi giornalista serio!. Abbiamo provato a rispondere, chiamando direttamente Maria Giuliana, che ci ha concesso l’intervista.
Giuliana, Echino è arrabbiato per non essere stato citato nemmeno questa volta?
“Noi possiamo essere solo felici e orgogliosi se la nostra lista viene utilizzata dagli insegnanti, se abbiamo sdoganato un modo diverso di pensare i compiti, se il nostro messaggio è passato. In fondo non siamo gli unici a pensarla così, basta guardare al movimento ‘Basta compiti!’ di Maurizio Parodi. Quello che infastidisce è che non ci citano: crediamo che insegnare sia possibile anche e soprattutto con il buon esempio. E rivendicare la paternità di qualcosa che è di altri non è etico”.
Il caso ferrarese non è l’unico, ce ne sono stati altri in passato e forse ce ne saranno di nuovi. Avete imparato qualcosa da queste vicende?
“Che a volte siamo vittime di un giornalismo approssimativo, che le notizie diventano virali sul web pur non essendo approfondite. Però ci teniamo a trasformare sempre le sconfitte in qualcosa di costruttivo. L’ultimo numero di Echino lo abbiamo intitolato ‘Non legateci le ali’ e affronta proprio il tema della legalità, che molto ha a che vedere anche con il diritto d’autore, per esempio”.
La lista in questione come è nata?
“Sono mamma di tre figli ormai grandi. Quando andavano a scuola ricordo lo stress dei compiti, le liti, i costi. Ho sempre ritenuto che si potesse fare con loro un lavoro di educazione e crescita al di là di quei libretti un po’ inutili. Andare al museo era fare storia dell’arte, fare una passeggiata nella natura era scienze, visitare una città era geografia. I miei nipoti vivevano in Svizzera e non avevano mai i compiti per l’estate: eppure sono diventati manager. Io spero che anche in Italia, piano piano, ci si allinei sempre più all’Europa”.
Avete contattato gli insegnanti che a Roma, Milano e Ferrara non vi hanno citati?
“Sì ma noi non vogliamo mettere in croce nessuno. Semplicemente, vorrei che venisse riconosciuto il lavoro mio e di tutta la redazione. Mammeoline è una piccola casa editrice e non è facile farci conoscere. Ci impegniamo molto – alla Fiera del libro per ragazzi di Bologna ci siamo presentati anche come l’unico giornale in Italia che fa uso della realtà aumentata – e ci dispiace quando sulla pubblica piazza vengono diffuse le nostre idee senza che venga fatto il nostro nome”.
Qui il sito di Echino
Qui la pagina Facebook
In questo articolo ci sono 2 commenti
Commenti:
Bell’articolo, grazie!
Silvia, la mia giornalista, amica, critica letteraria, presentatrice etc etc preferita!
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