Calcolatori di bolo, farfalline, micro-infusori. Sono molti gli strumenti che gli insegnanti hanno per le mani per rendere il più normale possibile la vita scolastica dei bambini con diabete e per non dover ricorrere all’aiuto di genitori e infermieri. Il diabete a scuola è uno dei tanti temi del convegno “Diabete news. Cosa bolle in pentola? Only good news” che Tosca Suprani e Vanna Graziani, medici degli ambulatori di diabetologia pediatrica di Cesena e Ravenna, hanno organizzato per sabato 30 maggio al Club Hotel Dante di Cervia.
Tra i relatori ci sarà anche la piccola Alice, otto anni, che insieme alla psicologa Alice Menghi presenterà il libro “Vieni a scuola con me? La maestra aiuta il bambino con diabete, la tecnologia aiuta la maestra”, che tramite i fumetti racconta il percorso che i bambini diabetici fanno a partire dall’esordio della malattia, passando per le insuline e l’inserimento scolastico. Pagine che pongono l’accento sull’importanza della scuola come luogo nel quale le persone siano preparate a gestire il diabete e a erogare farmaci, come avviene già a Cesena e come sta iniziando a succedere anche a Ravenna (lo avevamo raccontato qui). Non a caso il convegno è dedicato anche e soprattutto agli insegnanti che oggi, grazie alle tecnologie, non sono costretti a fare l’insulina agli alunni attraverso una puntura.
E di tecnologie, nuove insuline e telemedicina si parlerà a lungo. Un esempio? “In febbraio abbiamo organizzato una merenda con i genitori dei bimbi diabetici più piccoli – spiega Tosca Suprani – e abbiamo mostrato loro il ‘Night Scout’, un rilevatore di insulina che comunica le informazioni direttamente sul cellulare o sull’orologio di mamma e papà. Un dispositivo che può essere utile non solo quando il bambino è a scuola ma anche quando resta con i nonni o con la baby-sitter”.
E si discuterà anche di vissuti psicologici. Due anni fa, durante uno dei campi estivi organizzati per i bambini diabetici, attraverso alcuni questionari è stato indagato l’impatto emotivo che l’esordio della malattia ha avuto sulla vita della famiglia. I risultati serviranno agli operatori medici e sanitari per comunicare il loro approccio, cercando il modo migliore per comunicare il diabete al bimbo e ai suoi genitori.
La lente d’ingrandimento si allargherà, infine, sulla campagna di prevenzione che la Regione Emilia-Romagna ha studiato affinché chi ha contatti con i bambini sia in grado di rilevare la presenza di segnali che possano far propendere per il diabete. Perché la diagnosi precoce, si sa, è importantissima.
Qui il programma del convegno
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Stiamo insegnando ai genitori come visionare la glicemia del figlio da remoto (e gratuitamente) tramite Nightscout (siamo il “distaccamento” ufficiale del gruppo americano). Chi è interessato può passare a trovarci sul sito :)
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