La notizia è passata in sordina ma cambierà non poco la burocrazia alla quale le famiglie sono costrette quando i figli si ammalano. In Emilia-Romagna non sarà più necessario il certificato medico per la riammissione al nido o a scuola dei bambini che sono stati assenti per più di cinque giorni.
Lo ha stabilito il 16 luglio scorso la legge regionale numero 9 dell’Emilia-Romagna. All’articolo 36, che tratta della “semplificazione delle certificazioni sanitarie in materia di tutela della salute in ambito scolastico”, ecco arrivare la comunicazione: “Non vi è più l’obbligo di certificazione medica per assenza scolastica superiore ai cinque giorni, compresi i casi di assenza per malattia infettiva, da parte dei soggetti individuati dalla normativa e dagli accordi collettivi nazionali vigenti al rilascio di tali certificazioni”.
Le ricerche scientifiche hanno infatti confermato che il maggior pericolo di contagio avviene durante la fase di incubazione e all’esordio della malattia infettiva, riducendosi significativamente durante la convalescenza e dopo cinque giorni dall’inizio della malattia il soggetto può essere reinserito nella collettività senza rischi per la salute pubblica.
La legge si applica appunto a tutte le scuole di ogni ordine e grado e ha lo scopo di responsabilizzare di più sia i medici che i genitori; i pediatri, infatti, dovranno impegnarsi a far capire alle famiglie l’importanza di tenere il bambino a casa quando sta male (soprattutto se ha una malattia infettiva) mentre le mamme e i papà dovranno attendere l’effettiva guarigione dei bambini prima di rimandarli a scuola.
I certificati saranno richiesti solo se riguardano misure di profilassi previste a livello internazionale e nazionale per esigenze di sanità pubblica.
La legge si può scaricare qui
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Commenti:
Tra poco toglieremo anche l’obbligo scolastico! Di male in peggio! Chi ha avuto la brillante idea? Questa era una forma di controllo utile anche a garantire la frequenza… Non si sa più cosa “tagliare” Io saprei cosa tagliare!
Mi pare un’idea tremenda perché purtroppo dove non c’è controllo, c’è catafascio. Mi pare che la motivazione del voler “responsabilizzare” sia una bufala. Co sono già molti genitori che trattano i figli come pacchi, senza preoccuparsi quindi nemmeno degli altri e questa novità non farà che peggiorare le cose. Forse la verità sta nel risparmio dei pediatri? L’ennesimo taglio? Se si continua a tagliare rimarranno solo pezzettini….
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