“Mi iscrivo nella scuola dove va il mio migliore amico”. La scelta delle superiori non è cosa semplice: genitori che proiettano i propri sogni infranti sui figli, professori con una visione spesso limitata delle propensioni degli alunni, influenza della televisione, consigli dei compagni. E a quattordici anni, che già di per sé è l’età dell’incertezza, la decisione sul dopo-medie diventa il punto interrogativo più grande che c’è. Gli psicologi Iacopo Casadei e Andrea Bilotto, che nelle scuole romagnole lavorano ai progetti d’orientamento, all’argomento hanno voluto dedicare un libro. S’intitola “Quale scuola scelgo dopo le medie? Dialogare con i figli per aiutarli ad orientarsi” (Liberodiscrivere) e contiene diversi dei test utilizzati in classe per capire progetti, inclinazioni e competenze degli studenti.
Bilotto, davvero la scelta delle superiori è così rilevante per il futuro?
“Lo è, certo. Non solo perché riguarda cinque lunghi anni della vita dei ragazzi. Ma perché compromette buona parte dei percorsi successivi. Alle superiori sento spesso alunni di quinta lamentarsi per aver ‘buttato via cinque anni’. Vedo ragazzi che, dopo il diploma, tornano indietro: si iscrivono di nuovo alle superiori oppure a un corso professionale perché si accorgono di aver sbagliato strada”.
A quattordici anni è troppo presto per una decisione così impegnativa?
“Sì, io sarei a favore di un biennio di superiori uguale per tutti. A quattordici anni si è bombardati da mille informazioni: l’influenza degli amici è fortissima, il condizionamento dei genitori pure. Senza contare il ruolo delle mode, della pubblicità, della televisione: allo sportello d’ascolto che organizzo nelle scuole molti alunni mi raccontano di voler fare gli chef. Le tante trasmissioni sulla cucina incidono, è evidente. Così come è palese, dietro il desiderio delle ragazze di diventare estetiste, veline o parrucchiere, l’importanza che oggi si dà all’aspetto fisico e alla cura del corpo. Vedo adolescenti con le unghie perfette e i capelli tinti, una tendenza tutta nuova nella scuola”.
I genitori hanno la vista offuscata dai propri progetti mancati o riescono davvero a valutare le capacità dei figli per quelle che sono?
“I sogni dei genitori hanno un ruolo non sempre positivo nell’orientare le scelte dei figli. Spesso mamme e papà hanno l’idea che se loro hanno fatto il liceo lo devono per forza frequentare anche i figli. Oppure si convincono che ciò che non sono riusciti a realizzare ai loro tempi debba essere compensato dalle nuove generazioni. Senza contare l’influenza dei luoghi comuni, come il falso mito del liceo”.
Ovvero?
“Noto che circola ancora lo stereotipo del liceo come scelta migliore in assoluto. Non lo è affatto, almeno non per tutti: c’è chi ha poca voglia di studiare o è portato per i mestieri manuali. Perché dovrebbe scegliere un liceo che, nei fatti, lo obbliga poi a iscriversi all’università? Per fortuna le cose stanno a poco a poco cambiando: quest’anno registriamo un boom di iscritti alle scuole tecniche e professionali. Si comincia forse a capire che alcune vecchie professioni stanno tornando, che il liceo come scuola elitaria fa parte di una visione ormai superata”.
I consigli dei professori, invece, contano?
“Questo è un tasto dolente, se non il vero cuore del problema. I docenti sono obbligati, alla fine della terza media, a orientare i ragazzi. Il punto è che spesso hanno un punto di vista non completo: può capitare che un insegnante di italiano, se l’alunno nella sua materia è bravo, gli consigli il liceo classico. Senza prendere in considerazione le sue passioni, i suoi hobby, i suoi sogni, quanto tempo dedica allo studio nel pomeriggio, se le altre materie gli piacciono. Sono molte le variabili da considerare quando si decide del proprio futuro. Bisognerebbe, per esempio, lavorare in rete anche con i genitori. Ma gli insegnanti non hanno sempre il tempo e la competenza per concentrarsi bene sull’orientamento. Così come le scuole non hanno a volte i soldi per chiamare un esperto esterno a farlo. E a pagare una scelta sbagliata, alla fine, è l’alunno”.
Queste le date delle presentazioni del libro in programma nei prossimi giorni:
– oggi, venerdì 9 ottobre ore 17,30 scuola media di Budrio (BO), viale Giovanni XXIII, 2
– venerdì 16 ottobre ore 18 scuola di Migliarino (FE), via Gramsci, 10
– giovedì 22 ottobre ore 20,30 scuola media di Cotignola (RA), via Dante Alighieri, 2
– lunedì 26 ottobre ore 18 scuola di Massa Lombarda (RA), via Roma 17
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta