La frase è di quelle che questa mattina mi ha fatto gelare il sangue. “I pareri scientifici in questa società non hanno peso. Noi speriamo si inverta la tendenza anche grazie ai movimenti di opinione, perché sono capitanati da mamme, che sono più ascoltate dalle altre mamme rispetto a noi medici”.

Sui vaccini, è chiaro, le istituzioni non sanno più che pesci prendere. Se anche il direttore del dipartimento di sanità pubblica dell’Ausl di Bologna, Fausto Francia, si arrende all’evidenza che il chiacchiericcio del web valga più di un parere medico siamo alla frutta. E lo dico da mamma che gestisce un sito web con una bacheca di 23.000 fan che sul tema dei vaccini sono agguerriti.

Il dottor Francia bazzica poco il web se si è lasciato andare a una simile resa: perché convincere i genitori a vaccinare affidandosi ai movimenti delle mamme vuol dire che se quegli stessi movimenti un giorno invertono la rotta, non ci sarà più nulla da fare. Oramai gli si è dato potere accreditandoli come parte in causa e come voce che ha un valore. In questa maniera Francia ha dato il via libera ai genitori confusi: andate su Facebook e prendete la vostra decisione.

Gentile Fausto Francia, se lo lasci dire da una che bazzica il mondo dell’informazione tanto quanto il mondo dei social e delle mamme da abbastanza tempo da sapere come si muovono le onde emotive su quel posto confusionario che si chiama social network. Il parere dei medici non può e non deve mai e poi mai essere sovrastato da null’altro. Le mamme devono fare le mamme, i medici i medici, gli avvocati gli avvocati, i giornalisti i giornalisti. Già il web è un caos di fonti, dove si fa fatica a comprendere chi ascoltare, se anche le istituzioni avallano questo caos noi che cerchiamo di fare un’informazione pulita non sapremo più che pesci prendere. Ascoltare le dichiarazioni di un medico su un’agenzia di informazione stampa o la dichiarazioni di una mamma su Facebook? Attenzione a quello che dite. Un giorno vi si potrebbe ritorcere contro.