Sono 700 mila i bambini italiani fra due e 10 anni che respirano male a causa delle apnee notturne e del russamento (forma più lieve). Queste patologie spesso portano ad altri problemi di salute e pure di tipo psicologico e, quindi, comportamentale e sociale. Come spiega all’Adnkronos Salute il pediatra milanese Italo Farnetani, “se il bambino respira male cresce di meno, si ammala di più e va anche male a scuola”. Il medico chiarisce che “se le forme gravi di restringimento delle vie aeree danno manifestazioni cliniche evidenti e note, quelle lievi possono determinare danni che, in modo subdolo, riducono lo stato di salute del bambino”. Lo specialista poi elenca dieci possibili conseguenze negative della cattiva respirazione notturna.
1) Il bambino “non raggiunge le condizioni ottimali di salute con ridotto accrescimento e riduzione dell’età fertile”.
2) Automaticamente fa minor uso della respirazione nasale, con un maggior rischio di infezioni respiratorie e danni al cavo orale (si ammala di più).
3) Disturbi del linguaggio.
4) Facile affaticabilità.
5) Alimentazione difficoltosa, con minor masticazione e dunque carenze nutrizionali.
6) Minore capacità di movimento nell’ambiente e di prestazioni sportive con riduzione della vita di relazione.
7) Disturbi del sonno.
8) Irritabilità e sonnolenza diurna.
9) Stanchezza al mattino e minor rendimento scolastico.
10) Tutto questo può incidere anche a livello psicologico, con un “danno all’immagine di sé e una caduta di autostima”.
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