“Di autrici nemmeno una?”
“Lo confesso, non ne leggo molte. E non volevo barare, né fare il politicamente corretto”.
Le dichiarazioni che Marco Bonassi, direttore della Feltrinelli Ravegnana di Bologna, ha rilasciato in un’intervista a La Repubblica, hanno fatto indignare le dirette interessate: le autrici italiane.
Tra loro c’è la saggista bolognese Marilù Oliva, che sul blog Libro Guerriero si scaglia contro le parole di Bonassi: “Forse con una piccola bugia avrebbe fatto più bella figura e sarebbe stata una bella pacca sulla spalla alle battaglie per l’uguaglianza di genere che portiamo avanti quotidianamente (il gender gap non ce lo siamo inventati noi. Così come le varie forme di dislivello e disvalutazione), ma anche senza ricorrere alla menzogna, noi tutte avremmo preferito che lei rispondesse qualcosa del genere: ‘Lo confesso, non ne leggo molte (di donne). Ma mi rendo conto che è una mia lacuna e conto di colmarla presto'”.
Loredana Lipperini, sul suo blog, ha alzato invece la voce contro la classifica dei migliori libri del 2015 pubblicata dalla “Lettura” del Corsera e che è appannaggio degli autori maschili: “Come è possibile che non appaia neppure una scrittrice nella lista dei migliori libri del 2015? E, aggiungo, anche nelle classifiche personali che leggo qua e là, le autrici sono poche. Due su dieci, se proprio va bene. Sul New York Times, che pure negli anni scorsi è stato criticato da Vida, le cose vanno decisamente meglio. Forse perché questo non è un argomento tabù, da poveracce femministe, ed è invece stato ospitato e discusso sui maggiori quotidiani? Cambiate testa, amabili colleghi: ne verrà del bene anche a voi”.
Anche Grazia Verasani, altra autrice bolognese, stano a Libro Guerriero si sarebbe indignata: “Bizzarre vanterie del mondo ‘culturale’ di oggi: andare fieri delle proprie lacune”.
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