L’Istituto superiore di sanità lancia l’allarme: la campagna di vaccinazione contro l’influenza non sta procedendo come dovrebbe. Complice anche il clima mite, c’è stata una partenza a singhiozzo che sta ulteriormente abbassando la percentuale di popolazione che ha deciso di sottoporsi al vaccino. Cinque anni fa la quota era attorno al 20%, adesso non arriva neanche al 14. Anche le categorie a rischio, come gli under 65, preferiscono evitare l’iniezione. Per loro, come per i malati cronici, in particolare diabetici, immunodepressi gravi, affetti da malattie respiratorie e cardiovascolari, malati di tumore, il vaccino è gratuito e questo sarebbe il momento adatto per farlo: il picco è previsto fra circa un mese mentre al vaccino servono 15 giorni per fare effetto. Se invece dovesse continuare questo trend, fra gennaio e febbraio mezza Italia si troverà a letto con febbre, raffreddore, dolori addominali o alla gola. L’Iss teme il crollo delle vaccinazioni sia stato causato dall’allarmismo che circola attorno alla vicenda e rende noto che nel 2014 le morti per influenza sono state 163 ma stima che quelle indirette, dovute a varie complicazioni (soprattutto di tipo cardiovascolare o per infezioni alle vie respiratorie), siano state almeno 8mila.
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