Giro di vite sul fumo nei parchi per bambini. D’ora in poi chi si accenderà una sigaretta in quei luoghi rischierà una multa da 25 a 500 euro. Avviene a Torino, dove oggetto del provvedimento sono le 277 aree cittadine dedicate ai più piccoli. Si tratta di una misura che anticipa quella del ministero della Salute: il decreto prevede il bando totale delle ‘bionde’ in parchi pubblici e spiagge ma per la sua entrata in vigore bisognerà combattere qualche battaglia ‘ideologica’. Ad esempio il premier Matteo Renzi significativamente nell’autunno 2014 ha inaugurato in pompa magna uno stabilimento di una multinazionale del tabacco a Crespellano, in provincia di Bologna. Diversi posti di lavoro in più, certo. Ma quanti futuri ammalati di cancro? E a che prezzo per la sanità pubblica?
In ogni caso sono tutti segnali che il clima sta cambiando e che i fumatori vengono messi sempre più alle strette, specialmente nell’ottica della prevenzione e della tutela della salute dei minori. A Torino, comunque, si attende il via libera definitivo da parte della giunta del progetto presentato dall’assessore Enzo Lavolta. Intanto, a sorpresa, una voce contraria si leva proprio dai genitori. Intervistata dal quotidiano la Repubblica, Elena Annibaldi, portavoce delle “Mamme dei giardini di piazza Cavour”, si dice perplessa: “Introdurre nuovi divieti – spiega -, dei quali all’aperto non si sente la necessità, senza poi essere capaci di farli rispettare credo che sia un atteggiamento ipocrita oltre che inutile”. Piuttosto, dice la donna, i vigili (sempre pochi per le esigenze di chi frequenta i parchi) dovrebbero concentrarsi sui sempre più frequenti atti vandalici e sulla prepotenza e inciviltà dei padroni dei cani che troppo spesso sono lasciati senza guinzaglio e liberi di sporcare ovunque.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta