I bambini italiani sono i più grassi d’Europa – secondo una ricerca del 2013 commissionata dal ministero della Salute alle elementari uno su tre è in sovrappeso con punte ancor più preoccupanti di obesità al Sud – ma le mamme non li vedono così. Anzi, li esortano a mangiare ancora. E’ questa la sconcertante risultato fornito da un’indagine di Altroconsumo basata su 20mila questionari inviate ad altrettante famiglie con figli sotto i dieci anni.
Il problema resta il solito: troppa tv, troppe merendine, alimenti pieni di zuccheri e bibite gassate, poco moto e poca frutta e verdura. Non solo: emergono anche altri particolari ad aggravare la situazione e a tratteggiare un’educazione alimentare profondamente sbagliata. Da Altroconsumo fanno sapere: “La cosa stupefacente è l’incapacità dei genitori di guardare i loro figli: solo il 17% ritiene che il loro bambino sia sovrappeso, un dato che indica che il problema è sottostimato visto che le cifre parlano del 32%”. In particolare solo il 3% delle madri ammette di far mangiare troppo i figli, mentre il 55% insiste perché il figlio mangi di più durante i pasti, e il 35% usa il cibo come ricompensa. Tutti comportamenti fortemente diseducativi come quello, diffusissimo, di cedere alle proteste del cibo che ai figli “non piace” – e anche qui ci sarebbe da discutere a lungo: il 27% dei bambini rifiuta di assaggiare cibi nuovi e il 34 decide che non ama un cibo senza averlo mai assaggiato – proponendo piatti alternativi, spesso non salutari come la prima scelta.
I segnali positivi? Pochi ma almeno qualche speranza di cambiamento c’è: il 67% delle famiglie proibisce ai ragazzi di portare il cibo in camera, il 79 di mangiare davanti alla tv, e il 35 coinvolge i ragazzi nella preparazione dei cibi. La lotta alle calorie in eccesso deve ripartire da qui.
E dalle proposte di Altroconsumo, ovvero le seguenti.
- Agevolazioni fiscali: abbassare i prezzi di frutta e verdura tramite agevolazioni fiscali a chi li commercia; abbassare l’Iva dei prodotti salutari e alzare quella dei meno sani, tassare gli alimenti ricchi di zuccheri, grassi e sale.
- Investire in campagne informative per bambini e adulti.
- Imporre alle imprese una riduzione delle porzioni dei loro prodotti e del contenuto in zuccheri, grassi e sale.
- Limitare la promozione pubblicitaria di junk food rivolta ai più piccoli.
- Introdurre informazioni semplici sul fronte delle confezioni, con i colori del semaforo per indicare quando un nutriente è presente in quantità elevata.
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