Qual è il cibo più scartato nelle mense scolastiche? A Ravenna – dalle scuole dell’infanzia alle medie – la verdura è quella che torna più spesso indietro. Lo dice l’ultimo monitoraggio realizzato dalla Camst, che si avvale delle rilevazioni effettuate da genitori, insegnanti e bambini stessi. Al secondo posto nella classifica delle rimanenze c’è la pasta, seguita da pane, pesce, frutta, riso, carne, formaggio e dolci.
Ma davvero non si può far nulla per evitare che porzioni su porzioni non vengano consumate, finendo nell’immondizia? Se lo sta chiedendo anche il Comune di Ravenna, che nel bando per l’affidamento della gestione del servizio di refezione scolastica ha inserito un’apposita clausola: “Uno dei punti che abbiamo voluto introdurre – precisa l’assessore alla Scuola Ouidad Bakkali – ha a che fare con la promozione di progetti legati agli scarti alimentari e al riutilizzo delle rimanenze”.
Per ora, l’unica cosa che si fa è gestire i pasti in maniera informatizzata, prenotando solo quelli che servono sulla base delle presenze effettive de bambini a scuola, così da non prepararne in eccesso. Uno dei progetti che potrebbero arrivare nelle mense ravennati è stato presentato all’Amministrazione da Legambiente: si tratta di dotare i bambini di appositi sacchetti anti-spreco in cui inserire gli avanzi da portare a casa: pane, prodotti da forno, frutta non sbucciata. Una sperimentazione già avviata in alcune zone d’Italia (vedi video sotto).
Certo è che, a contare, è anche la sensibilizzazione dei bambini. La scuola primaria “Riccardo Ricci” di Ravenna ci sta provando da tre anni con un gioco appassionante: una volta alla settimana, finito il pranzo, su una bilancia si pesano gli avanzi di ogni classe a tempo pieno e si decreta la “Classe meno sprecona”. A fine anno, quella che ha accumulato più punti, viene premiata.
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