“Il messaggio che vorrei arrivasse è che il web è fonte di meravigliose opportunità e che gli incidenti di percorso capitano a tutti, come nella vita, ma che bisogna, comunque, cercare di prendere il meglio dalle sue infinite possibilità”. Questo è il punto di vista di Davide Morosinotto, traduttore, giornalista e scrittore di romanzi per ragazzi, che insieme a Teo Benedetti, anche lui autore di libri per adolescenti, ha scritto ‘Cyberbulli al tappeto’, edito da Editoriale Scienza, un manuale per l’uso dei social network pensato per i giovanissimi, in particolare per quelli che si affacciano al mondo di internet per la prima volta.
“Il web è come l’argilla – continua Davide Morosinotto – possiede innumerevoli possibilità di ampliare e di coltivare le proprie doti o passioni. Youtube è una fucina incredibile di creatività per chi ama cantare oppure fare video e montare immagini. Per chi vuole cimentarsi con la scrittura invece, la rete è piena di concorsi letterari e poi si possono trovare informazioni su qualsiasi argomento”. Tanti gli studi e le riflessioni raccolte prima di scrivere ‘Cyberbulli al tappeto’. “Ci siamo accorti – racconta l’autore – che esistevano vari testi sull’utilizzo dei social network rivolti agli adulti, ma pochi o addirittura nessuno ideati per i più piccoli. Così abbiamo deciso di scrivere una sorta di guida, veloce e rapida nella consultazione, che oltre a spiegare una serie di nozioni tecniche su come funziona il computer e la rete, fosse utile per capire come comportarsi e come proteggersi dagli eventuali pericoli”.
Esiste un vero e proprio galateo della rete. “Quando ci si iscrive a un social network come Facebook, Twitter o Instagram, prima di commentare si dovrebbe leggere quello che hanno postato gli altri. E’ come quando si entra in una conversazione già iniziata, si aspetta prima di capire qual è l’argomento di cui si discute. Non si dovrebbe inoltre scrivere in maiuscolo perché equivale a gridare e usare mille abbreviazioni è molto poco serio”.
Grande parte del libro è dedicata all’argomento principale, i cyberbulli. “Il bullo è chi commette prepotenza ripetutamente, contro qualcuno che diventa la vittima, e lo fa con l’appoggio di una ‘spalla’. Se il bullo diventa cyber, i ‘pugni’ vengono sostituiti dalle parole e i confini dell’atto del bullismo si allargano. Lo spazio e il tempo si annullano e la vittima non ha più tregua”. Ma se ne può uscire, sia semplicemente bloccando on line quella persona, che chiedendo all’amministratore del gruppo di cancellarlo, oppure usando tecniche più sofisticate come andare a parlargli. “Diamo per scontato che i ragazzi siano dei nativi digitali, ma non conoscono bene le potenzialità e le conseguenze che possono scaturire dal mondo virtuale. A livello di tasti ne sanno tanto, ma su come comportarsi nelle relazioni con gli altri hanno tutto da imparare, ed è qui che entrano in gioco gli adulti”.
Nel libro sono state definite varie categorie riguardanti gli attacchi che si possono ricevere sui social, come la Denigration, cioè cercare di rovinare la reputazione di qualcuno, oppure l’Impersonation, quando qualcuno si impossessa della tua mail o del tuo profilo e manda messaggi falsati ai tuoi contatti. Inoltre a seconda che tu conosca il bullo oppure no, si può avere: “nel primo caso cyberbulli, che sono quelli che conosci e che di solito procurano i problemi più seri, perché sono presenti nel quotidiano; e poi i Troll, i bulli della rete che non hai mai visto. Un esempio che mi viene in mente rispetto ai Troll è quello di una ragazzina che tempo venne pesantemente insultata su Twitter da sconosciuti invidiosi del fatto che avesse vinto lei e non loro un biglietto per andare al concerto dei ‘One Direction’, un gruppo musicale che piace molto agli adolescenti”. E Davide e Teo di ragazzi ne sentono molti, grazie agli incontri che organizzano nelle scuole, a partire da Bologna, città in cui vive il primo, per parlare di cyberbullismo.
Labile è il confine tra cyberbullismo e cyberscherzo: “La differenza sta nella reiterazione, se il fatto avviene più di una volta e inoltre se a riderci sono entrambi oppure no”. A volte si può diventare cyberbulli inconsapevoli: “Accade quando un ragazzo particolarmente timido, poco popolare e tanto centrato su se stesso, scrive qualcosa di divertente e gli altri lo apprezzano, magari mettendogli tanti ‘Mi piace’ e lui si sente così incentivato e incoraggiato a ripetere un comportamento sul web da vero ‘bullo’”.
Il libro verrà presentato martedì 5 aprile alle 12 alla Bologna Children’s Book Fair (Fiera di Bologna) nel padiglione 25 (stand A/39). Dialogano con gli autori Luigina Foggetti – web strategist, formatrice e blogger, cofondatrice del sito girlgeeklife.com, dedicato al legame tra donne e tecnologia e Franco Giovannini – responsabile area applicazioni e servizi del dipartimento digitale Giunti Editore.
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