Ha vinto tutto quello che c’era da vincere nel suo sport: il tennis tavolo. Ventinove titoli italiani individuali, dieci scudetti e due Champions a livello di club. Con la nazionale azzurra ha conquistato ori, argenti e bronzi come se piovessero ai campionati europei. Le manca l’alloro olimpico anche se ai Giochi ha partecipato nel 2004 e nel 2008. Tuttavia questa ‘lacuna’ probabilmente è destinata a rimanere tale, dato che Nikoleta Stefanova, fuoriclasse bulgara naturalizzata italiana da anni, nei giorni scorsi non è stata selezionata per il Torneo di qualificazione olimpica che si disputerà in Svezia. Addio a Rio de Janeiro, dunque. Addio sogni di gloria.
La Stefanova, 32 anni, madre di due bambini, non ha digerito la scelta del direttore tecnico, tanto più che dopo la seconda maternità è tornata a buoni livelli raccogliendo successi in serie: basti pensare che nella classifica mondiale è l’italiana meglio piazzata. Così non l’ha mandata a dire: “Ho ripreso a giocare con l’obiettivo di centrare i Giochi – ha spiegato la campionessa azzurra alla Gazzetta di Mantova -. Il mio errore forse è stato quello di non supplicare ‘per favore, convocatemi’, ma di provare a parlare coi fatti. Pensavo esistesse la meritocrazia e che un direttore tecnico prendesse decisioni in base ai risultati. In questi mesi mi sono allenata duramente e sono al top. Purtroppo penso c’entri anche la mia recente maternità. E’ più semplice avere a che fare con una diciottenne che con una mamma con due figli”. Dal canto suo, la Federazione tennis tavolo ha risposto così alla Stefanova: “Non c’è nessuna preclusione ad un suo ritorno in azzurro. La maternità non c’entra, ci sono molte atlete mamme. Noi abbiamo fatto molti sforzi per accontentarla e per coinvolgerla dopo la maternità, ma serve anche la disponibilità dell’atleta”.
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