Niente “ospedali umanizzati”: bocciata la risoluzione sulla clownterapia in Regione. La proposta, presentata in Regione dal Movimento 5 stelle, prevedeva “la possibilità di creare momenti di svago negli ospedali e assicurare ambienti più confortevoli ai pazienti”. Come spiega alla Dire la consigliera Raffaella Sensoli, “chiedevamo un impegno concreto per creare un esperimento a 360 gradi per tutte le attività di cura non tradizionali”, che in alcuni ospedali “non sono certo una novità: biblioteche, sale giochi, musicoterapia o clownterapia sono sempre più utilizzate, ma al momento manca una un’offerta strutturata per tutte le strutture ospedaliere della regione”.
Che, a quanto pare, non si avrà. La proposta è stata bocciata in commissione Politiche per la salute e sociali con il voto contrario del Pd, partito accusato dalla Sensoli di essere il principale responsabile della bocciatura: “Non ha nessun interesse ad adoperarsi per rendere i nostri ospedali più vivibili – dice la consigliera -. Ha una concezione medievale della sanità” che “sconfessa tutte le iniziative che con fatica vengono portate avanti in molte strutture”. La Sensoli si rammarica per l’occasione persa e per il no agli “ospedali umanizzati“, ovvero strutture in cui “sia possibile per i pazienti ricoverati, soprattutto quelli dei reparti di lunga degenza, di poter usufruire anche di opportunità di cure terapeutiche non tradizionali, come la musicoterapia o la clownterapia”.
La Commissione invece ha approvato la risoluzione del Pd che impegna la giunta ad inserire la figura del clownterapista nel repertorio regionale delle qualifiche. “Lo spirito con cui abbiamo presentato il documento, è quello di voler riconoscere come sia necessario regolamentare la figura del clown terapista nelle strutture socio-sanitarie emiliano-romagnole visto che ad oggi si tratta di attività che esulano da qualsiasi perimetro ma che richiedono sicuramente una formazione adeguata. – spiega Lia Montalti, prima firmataria della risoluzione –. La formazione è interamente affidata al volontariato e va sostenuta: in reparto infatti i clown dottore devono fronteggiare situazioni complesse e spesso molto delicate, perciò la loro attività va professionalizzata attraverso la definizione, da parte della Regione, di idonei standard formativi per questa figura”. Secca la replica del Movimento 5 stelle: “La risoluzione approvata oggi non dice nulla“.
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