Mentre a Rimini sta per iniziare il festival dei ragazzi che leggono, “Mare di libri”, arriva sempre dall’Emilia-Romagna una prova che ai giovani i libri piacciono eccome, contrariamente a quanto rivelano le statistiche, che li vedono appiccicati a smartphone e tablet.
Come scrive La Repubblica, che ha ricevuto in redazione il tema svolto lunedì, nella prova d’italiano dell’esame di terza media, da una studentessa 13enne delle Carracci Guinizelli di Bologna.
“Ogni tanto fa bene – scrive la ragazza – allontanarsi dai problemi e vivere in un altro mondo, senza ambizioni e senza stress e i libri sono il rifugio perfetto. A volte è giusto e stimolante trovarsi soli in una stanza con un libro nelle mani e il silenzio più totale. I romanzi annullano la realtà e ne creano una nuova, finta ma reale. Reale per chi, alle storie, ci crede. Nell’arco di un’ora, senza spostarti dalla tua poltrona, puoi diventare un uccellino solo nella notte buia e puoi sentire i brividi gelidi sulla pelle, puoi anche diventare un avvocato di successo in procinto di risolvere il caso più importante e complesso della sua carriera. Puoi diventare un malvagio re assetato di potere e puoi diventare un indiano d’America che, intorno al fuoco, racconta mitiche leggende. Puoi diventare una fatina cicciotta che combina disastri in cucina e puoi diventare il fondatore del rock. Puoi essere esattamente chi vuoi, per quanto tempo vuoi, dove vuoi e come vuoi”.
Nell’elaborato, la studentessa si dice anche incapace di capire le persone che “non amano pazzamente e follemente leggere”.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta