Sei di Faenza seIl commento è apparso ieri sul gruppo Facebook “Sei di Faenza se…”. Una donna (di mezz’età, a giudicare dalla foto del profilo) ha scritto: “Messa di S. Domenico delle 11.30 ieri: una signora (dall’aria totalmente occidentale) allattava un bambino. Ogni ulteriore commento credo sia superfluo”.

A stretto giro di posta sono arrivate le repliche. Una caterva. Tutte fortemente critiche nei confronti dell’autrice del post. Tra le centinaia ne abbiamo selezionate alcune, giusto per dare un’idea: “Certo che ogni commento è superfluo, quando un neonato ha fame ha diritto di mangiare”; “proprio superfluo, è una cosa bellissima allattare un bambino, signora l’ha mai fatto?“; “si tolga il burka dal cervello“; “questa è una di quelle che va a messa per guardare i vestiti, il peso, insomma tutto tranne che pregare… scambiatevi un segno di pace… ma da quanto non si fa le mani? Non avrà i soldi per l’estetista?”.

Ed ancora: “Ha fatto benissimo! Atto di vero amore in una società ormai perduta”; “Cinquant’anni fa mia mamma allattava mia sorella in treno e nessuno si è mai scandalizzato, è questo il nuovo che avanza? In effetti ritengo che ogni commento sia superfluo, stava facendo una cosa naturale. E se non sbaglio anche papa Francesco ha esortato le signore ad allattare i bimbi che avevano fame ad un’udienza”. Centinaia di post di questo tenore fino all’ironico: “Il problema è che poi il prete perde il filo della predica per guardarle le tette“.

Lei, la donna che ha denunciato l’allattamento in chiesa, non si è persa d’animo ed ha continuato il suo personalissimo uno contro tutti ribattendo: “In una domenica qualsiasi ci sono a Faenza una cinquantina di messe, è evidente che si può scegliere il momento più opportuno tra una poppata e l’altra visto che non siamo in periodo di emergenza. Ma i vostri post stessi dimostrano l’atteggiamento mentale che sta alla base di questa evoluzione del costume: l’allattamento esibito come una medaglia. Mi è capitato mille volte di veder allattare in pubblico in treno aeroporto ristoranti ecc ed è sempre dolcissimo. Non quando è una mera esibizione in un luogo preposto alla preghiera”.

Qualcuno le ha fatto notare “Ma allora insisti?”. E giù un’altra caterva di commenti negativi, derisioni e ironie varie.