La solidarietà è scattata in modo automatico, senza neanche pensarci troppo. A Cristiano, alunno disabile dell’istituto comprensivo Montessori di Roma, è stato comunicato che (almeno per tutto il mese di ottobre) dovrà uscire prima, non potrà rimanere a scuola oltre le 14.20 perché mancano gli insegnanti di sostegno, una situazione purtroppo comune in altre strutture della capitale, e non solo.
I genitori dei compagni di classe di Cristiano prima si sono indignati (“Un fatto grave che lede il diritto di un bambino a vivere a pieno, come tutti i suoi compagni, la giornata scolastica”, hanno detto a Repubblica), poi hanno agito ed hanno deciso di fare terminare in anticipo le lezioni anche ai loro figli: “Se esce uno, usciamo tutti” la parola d’ordine. Da martedì la protesta sarà messa in atto non solo alla Montessori ma anche in altre sei scuole del quartiere, tra elementari e medie. Chissà se servirà a smuovere le cose.
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