E’ morto a 11 anni annegato in un canale ma la sua fine è un mistero. Potrebbe essere un incidente ma non si esclude affatto l’ipotesi del suicidio. Alcuni mesi fa aveva confidato alle assistenti che a scuola si occupavano di lui, come di tutti gli alunni con problemi di ogni genere, dalla disabilità a disturbi cognitivi: “Non ce la faccio più, mi ammazzo”. Il profondo disagio, a seconda dei suoi stessi racconti, si riferiva soprattutto ai genitori che si drogavano davanti a lui e che lo maltrattavano.
E’ la triste vicenda di un bambino di Maccarese, sul litorale romano, che frequentava la prima media ma che era stato costretto a crescere in fretta fra mille problemi. Forse più grandi di lui: ieri, dopo essere tornato da scuola, ha pranzato a casa dei nonni ed è andato a giocare nei dintorni, come faceva sempre. Il suo corpo è stato trovato verso le 16 da un agente del commissariato di Ostia, allertato dai nonni che non vedevano tornare il nipote. Il piccolo galleggiava sul canale: è stata tentata la rianimazione ma ormai non c’era più niente da fare. Sul corpo, apparentemente, non sono stati trovati segni di violenza. Nessuno nella zona, particolare inquietante, ha sentito le grida di aiuto.
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