L’Ausl di Bologna non dice no al “diritto al panino”, ovvero la possibilità che i bambini che mangiano nelle mense scolastiche portino il pasto da casa. Come scrive La Repubblica, in risposta alla storica sentenza della Corte d’Appello di Torino che sta facendo tanto discutere le istituzioni scolastiche e non, la sanità bolognese mette le mani avanti in attesa di indirizzi chiari su come gestire la novità. Emilia Guberti, direttrice del Servizio igiene alimenti e nutrizione (Sian), durante una commissione in Comune ha ribadito che è preferibile che le famiglie scelgano il menù servito in mensa.
Ma se proprio le famiglie non potessero o volessero pagare il pasto, via libera a pasti a basso rischio igienico, non facilmente deperibili. Sì, dunque, a pasta e riso con verdure, farro, insalata con verdure e legumi, pizza al pomodoro, panini, frutta. No secco, invece, a maionese, ketchup, alimenti dolci.
E le bevande? Solo acqua. Il no è tassativo per le bibite gassate.
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