“Ogni giorno assistiamo con sconcerto agli errori delle diete estreme. Siamo in mezzo a due epidemie: i casi di obesità infantile da una parte e il riemergere di rachitismo nei lattanti”. L’allarme proviene da Annunziata Di Palma, primario del reparto di Pediatria dell’ospedale Santa Chiara di Trento. Al convegno “Il ruolo della carne nell’alimentazione umana” il medico riflette sui casi, sempre più frequenti, di diete scorrette nei bambini. I rischi, rendono noto gli esperti del simposio, riguardano una crescita squilibrata e i possibili ritardi neuroevolutivi specialmente nei lattanti sottoposti a restrizioni alimentari.
“Nel primo anno di vita – ha ricordato la pediatra all’Ansa – il peso alla nascita dovrebbe triplicare ma le mode alimentari o le errate convinzioni portano alcuni genitori a far seguire ai figli un’alimentazione vegetariana o vegana con effetti dannosi se condotta rigidamente e senza le dovute integrazioni“. Ed ancora: “C’è sconcerto tra noi medici in prima linea – ha proseguito – nel veder riemergere quadri clinici antichi. Riemergono malattie accantonate, come la denutrizione da carenza di B12 perché i genitori stanno riducendo il potenziale genetico dei loro figli. Contro il dilagare di diete estreme, serve il controllo sociale sulla podestà genitoriale”.
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