Un retinoblastoma bilaterale ha causato a una bimba di Bologna che oggi ha cinque anni la perdita totale della vista. E i genitori stanno combattendo una battaglia giudiziaria partita dopo la querela presentata nei confronti di un oculista che visitò la piccola nell’aprile del 2013 al poliambulatorio Mengoli senza individuare, secondo i genitori, il tumore.
Una storia raccontata da Il Corriere della Sera, che sottolinea come nonostante strabismo, difficoltà visive e dilatazione anomala della pupilla, alla bambina venne fatta secondo l’accusa una visita sbrigativa, solo cinque mesi prima della diagnosi fatta all’ospedale Sant’Orsola.
Il medico, in servizio in un ambulatorio dell’Ausl, è stato citato in giudizio con le accuse di lesioni colpose gravissime e falso ideologico, perché nel referto scrisse di avere fatto una visita con strumenti mai usati secondo la famiglia e il Pm.
Secondo genitori e consulenti della Procura, sul precipitare della malattia ha avuto un grosso peso l’errore diagnostico del medico dell’Ausl. Secondo gli avvocati del medico, invece, il tumore in quella fase non era ancora individuabile.
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