L’assessore all’Urbanistica del Comune di Bologna Valentina Orioli ha risposto alla domanda d’attualità della consigliera Elena Foresti (Movimento 5 stelle) sull’estensione delle aree gioco inclusive nei parchi cittadini.
“Ringrazio molto per questa domanda, perché effettivamente mi permette di provare a precisare alcune delle cose che stiamo facendo, con riferimento al tema dei giochi inclusivi, che io vorrei piuttosto chiamare giochi accessibili, perché i giochi devono veramente essere accessibili a tutti e più in generale sul tema dell’accessibilità. La nostra intenzione è ovviamente quella di aumentare questo tipo di dotazioni ludiche, anche se non sarà facile, non solo per una questione di disponibilità finanziaria, ma anche perché queste attrezzature che hanno costi non modesti, si prestano purtroppo anche molto ad essere vandalizzate e quando vengono vandalizzate rimangono inutilizzabili per diverse settimane”.
L’assessore ha continuato dicendo che bisogna cercare anche di lavorare molto bene sulla gestione e sulla manutenzione di questi oggetti: “Posso però anticipare che, in ottemperanza a quelle che sono le nostre linee di mandato, stiamo iniziando a lavorare su quello che abbiamo chiamato Piano del Verde che di fatto è un piano di manutenzione del verde pubblico urbano e, in questo contesto, non solo teniamo conto dei questionari che sono stati rivolti alle famiglie sui parchi pubblici, ma abbiamo anche intenzione di inserire in questo piano una revisione attenta di quelle sono le aree gioco, anche nell’ottica di una programmazione che tenga conto dei giochi inclusivi”.
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In realtà il costo di un parco giochi inclusivo differisce da quello di uno classico soprattutto per gli interventi volti a garantire l’accessibilità: vialetti, pavimentazione antitrauma.
Oggi in commercio si trovano strutture gioco di tanti prezzi, da quelli modesti ai più cari, magari di aziende estere. In linea di massima le strutture gioco accessibili hanno costi molto simili a quelle non accessibili.
Per quanto riguarda la vandalizzazione noi crediamo che molto dipenda dal tipo di gioco che si sceglie. L’altalena su cui possono salire le carrozzine purtroppo è facilmente vandalizzabile così come può essere danneggiata senza intenzione, ma per un uso improprio, ad esempio da parte di bambini che stazionano in piedi sulla pedana destinata alle carrozzine. Anche la giostrina girevole su cui possono salire le carrozzine purtroppo necessita di una manutenzione costante e, abbiamo scoperto con il tempo, ne esistono di diversi tipi, alcuni con rotazione rallentata anche se resta un gioco con meccanismo interrato e in caso di problemi va sollevata. Un gioco che possono utilizzare tutti i bambini ma che talvolta può provocare qualche problema.
Chiariamo anche che l’altalena per carrozzine non è un gioco inclusivo, in quanto esclusivamente riservato a utenti in carrozzina e anche piuttosto pericolo se installato in parchi pubblici.
Esistono però tanti, tantissimi altri giochi che possono essere installati in un parco giochi inclusivo e che, come tutti gli altri giochi classici, non sono facilmente danneggiabili da parte di vandali o a causa di uso improprio o meglio: non più di altri giochi.
Un esempio è l’area giochi di Rimini inaugurata in aprile 2016 che è assolutamente in perfetto stato. L’unico gioco che ha causato qualche problema è la pompa d’acqua. Si tratta però di un gioco molto particolare e che raramente viene scelto per parchi pubblici. Tutte le altre strutture sono in perfetto stato nonostante ogni giorno siano utilizzate da tantissimi bambini, In primavera, estate ed autunno il parco è sempre stato frequentatissimo e non era difficile trovare più di 200 persone durante il fine settimana. Insomma strutture sottoposte a ogni tipo di sollecitazione e utilizzate davvero tantissimo. Eppure nessuna, (pompa d’acqua esclusa), fino ad oggi ha necessitato di manutenzione.
Sicuramente è importante scegliere giochi di qualità e partire da un buon progetto, non ci stancheremo mai di dirlo, magari redatto da una persona esperta di aree gioco, meglio ancora se con la partecipazione di associazioni di volontariato che conoscono bene i problemi di bambini con disabilità. Perché il parco sia davvero considerato inclusivo e quindi accessibile e fruibile da parte di tutti è necessario un buon progetto.
Però si può fare! Come mai i Comuni non lamentano la mancanza di fondi per l’organizzazione di eventi, per la realizzazione di strutture che possono avere un ritorno economico? I parchi gioco sono importanti, sono gli spazi dove crescono i nostri bambini che vivono in città piene di palazzi, in città dove vengono accompagnati a scuola alle 7:30 del mattino e ritirati, quando va bene, alle 16:30. Dobbiamo offrire loro degli spazi dove correre, dondolare, arrampicarsi, mettersi alla prova, incontrare altri bambini, mettere in funzione la loro fantasia e fingere di scalare una montagna mentre stanno semplicemente cercando di raggiungere la cima dello scivolo salendo dalla parte della pista e non delle scale. E questo diritto, il diritto allo svago e al gioco, deve essere garantito anche ai bambini con disabilità :-)
Claudia & Raffaella
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