Siete mai stati costretti a portare i bambini al pronto soccorso solo perché, essendo un giorno o festivo o pre-festivo, il pediatra aveva l’ambulatorio chiuso o non rispondeva al telefono? Il caso ora scoppia a Bologna, dove i sindacati Cgil, Cisl e Uil attaccano medici di base e pediatri di libera scelta, a loro dire non minimamente intaccati, a livello di carico di lavoro, dall’emergenza influenza del periodo natalizio e da quella del freddo di questi giorni, che hanno intasato i pronto soccorso in città.
“Nei festivi, prefestivi e di notte tutta l’utenza è costretta a recarsi al pronto soccorso, essendo i medici di base, i pediatri di libera scelta, e il 118 o irreperibili, o non in grado di risolvere i problemi delle fasce più fragili come anziani, bambini e malati cronici”, tuonano, facendo appello a una nuova organizzazione sanitaria che parta proprio dal coinvolgimento di medici di base e pediatri.
Ma la Fimp. federazione dei pediatri, risponde: “Non è vero che remiamo contro, chiediamo regole certe e chiare — ha detto a Il Corriere della Sera Alessandro Ballestrazzi, segretario provinciale -. Addossare l’emergenza ai medici che lavorano in ambulatorio dalla mattina alla sera è quantomeno ingeneroso”.
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