La sentenza è appena passata in giudicato ed è quindi diventata definitiva. Lo ha appena comunicato il legale all’Ansa. Il lungo iter si è concluso con il riconoscimento del nesso fra il vaccino e l’encefalopatia, grave patologia che causa alla vittima frequenti crisi epilettiche. Ci sono voluti 42 anni ma una donna di Pavia alla fine ha avuto giustizia per i danni di un vaccino quadrivalente fatto nel 1975, a sei mesi di età.

Solo nel 2009 era stato scoperto il nesso causa-effetto tra il vaccino e i disturbi di cui la signora ha sempre sofferto: la famiglia fece causa al ministero della Salute e in primo grado, nel 2013, ottenne soddisfazione dal tribunale di Vigevano. L’indennizzo poi è stato confermato lo scorso novembre con una sentenza della Corte d’Appello civile di Milano. Il verdetto adesso è passato in giudicato in quanto non è stato impugnato entro i termini. L’avvocato Giuseppe Romeo ha spiegato all’agenzia di stampa che il ministero è stato condannato a versare l’indennizzo previsto dalla legge: dal marzo 2009 fino ad oggi 863 euro mensili e dal luglio 1976 al febbraio del 2009 il 30 per cento di tale importo.

La relazione dell’esperto nominato dal Tribunale si legge rileva che “esiste plausibilità biologica tra encefalopatia e vaccino del tipo di quello somministrato, nel senso che l’ encefalopatia viene annoverata tra le cosiddette reazioni avverse a quel tipo di vaccino”.