“Se vostro figlio ha un encefalite da morbillo ben vi sta e poverino lui x esser cresciuto in casa di mentecati egoisti”. Una frase agghiacciante. Non solo per questioni di forma (vi sono un paio di errori grammaticali da scuole elementari) ma proprio per quei “ben vi sta” e “menteca(t)ti” diretti a famiglie che quotidianamente vivono il dramma della disabilità. Non solo: le parole in questione sono doppiamente gravi sia formalmente che sostanzialmente perché scritte da un medico, una persona che dunque, si presume abbia studiato a lungo e non si esprima con un linguaggio da bar sport privo di qualsiasi umanità.
Il tutto è apparso questa mattina su Twitter nel corso di una accesa conversazione su un tema che ormai scatena gli ultras delle opposte fazioni: i cosiddetti provax e i cosiddetti antivax. Cosiddetti, certo: fa un po’ ridere che ormai le persone vengano catalogate in base ad un unico discrimine: la siringa. E senza possibilità di vie di mezzo. In questa atmosfera da stadio non si può essere tendenzialmente contro i vaccini oppure favorevoli con riserva. Il giudizio è netto, manicheo: i nostri sono il Bene, gli altri il Male. E, soprattutto, non conta più se nella vita sei avvocato, cameriere, tatuatore, disoccupato, contadino, agente di borsa o idraulico. Ormai oggi quello che ti qualifica è la posizione sui vaccini.
Quello che stupisce particolarmente in questa vicenda è che a scrivere le frasi su Twitter sia stato un medico, una dottoressa ravennate, in risposta ad un altro ‘cinguettio’ di tale Diego B. il quale aveva riportato le parole del presidente onorario della Cassazione Ferdinando Imposimato contro il decreto vaccini aggiungendo l’hashtag #freevax. La signora ci teneva (giustamente, ci mancherebbe) a far sapere che non era d’accordo ma, considerata la sua professione, non ha esattamente usato le parole giuste. La protagonista di questo scivolone si chiama Sonia Dal Pozzo. A questo nome infatti risponde l’account Twitter di chi ha vergato quelle non certo memorabili righe. Sempre su Twitter, la signora si presenta così: “Medico legale, medico competente”. E indica il luogo di provenienza: Ferrara. In effetti Sonia Dal Pozzo, specialista in medicina legale e delle assicurazioni, risiede ed ha lo studio a Ferrara (dove in passato ha lavorato come dirigente all’Ausl) ma risulta nata nel 1968 ad Alfonsine, in provincia di Ravenna.
A questo punto ci vogliamo augurare che qualcuno abbia rubato l’identità della dottoressa Dal Pozzo o che sia entrato su Twitter a sua insaputa ed abbia scritto le infelici frasi al posto suo. Diversamente, sarebbe opportuno prendere qualche misura contro le parole in libertà di questa professionista: se è giusto (anzi, doveroso dal suo punto di vista) che la dottoressa si batta per una maggiore immunizzazione di massa, è inconcepibile che lo faccia con questi mezzi e con questi termini. E’ vero che il dibattito ormai è precipitato ad un livello da cavernicoli (con certi Dottoroni che si permettono di chiamare pubblicamente “scimmie” chi non è d’accordo con loro radicalizzando ancor di più posizioni che di scientifico hanno ben poco e quindi facendo clamorosi autogol) e, come in una rissa, a questo punto è impossibile stabilire chi ha cominciato per primo, ma una bella segnalazione all’ordine dei medici, probabilmente, in questo caso ci sta tutta.
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