Con 296 voti favorevoli, 92 contrari e 15 astenuti, il decreto sui vaccini è stato convertito in legge dal Parlamento. Il via libera è stato dato questa mattina dalla Camera dopo che il governo nella notte aveva posto la questione di fiducia. Vi sono alcune novità rispetto all’originaria formulazione del ministero della Salute, approvata dal governo lo scorso 19 maggio. Per il ministro Beatrice Lorenzin è una vittoria ma non un trionfo dati i “no” e i dietrofront che in oltre due mesi ha dovuto incassare. In ogni caso, al termine dell’approvazione definitiva la Lorenzin si è detta soddisfatta: “Abbiamo messo in sicurezza questa e le prossime generazioni”.
Innanzitutto i vaccini obbligatori fino ai 16 anni passano da dodici a dieci. Sono precisamente: l’anti-poliomielitica, l’anti-difterica, l’anti-tetanica, l’anti-epatite B, l’anti-pertosse e l’anti-Haemophilus influenzae tipo b, anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite e anti-varicella. Questi ultimi quattro lo saranno fino al 2020 quando verrà effettuato un controllo sulla copertura di massa e il ministero, di concerto con le autorità sanitarie, potrà decidere se sospendere l’obbligatorietà. Inoltre quattro vaccinazioni diventeranno “fortemente consigliate dalle Asl”: antimeningococco C e B, (non più obbligatorie come previsto dal decreto Lorenzin) e quelle contro il rotavirus e lo pneumococco. Saranno tutte gratuite.
E’ prevista anche la possibilità di procedere alla vaccinazione monocomponente, i cosiddetti vaccini monodose, “nei limiti delle possibilità del Servizio sanitario nazionale” per chi risulti già immunizzato per alcuni vaccini. Questo argomento era stato molto dibattuto al Senato. Ad esempio il senatore Vincenzo D’Anna aveva sostenuto che “uno Stato che si mostra forte con i deboli, ovvero i cittadini coerciti a vaccinare i propri figli, si dimostra poi subalterno e piegato agli interessi, di carattere squisitamente economici, delle aziende produttrici di vaccini” mentre il Codacons aveva reso noto che “contrastare il vaccino monocomponente equivale a favorire le industrie del farmaco a totale svantaggio delle famiglie aumentando le sostanze tossiche iniettate nei bambini ed impedendo in modo violento ai genitori di scegliere quali vaccinazioni somministrare ai propri figli”. La senatrice a vita e farmacologa Elena Cattaneo invece aveva sostenuto che “i vaccini trivalente, quadrivalente e esavalente sono sicuri e ben tollerati anche da persone già immuni, quindi non c’è nessun rischio e l’idea del sovraccarico vaccinale semplicemente non esiste ed è priva di fondamento scientifico“. In ogni caso, per i vaccini obbligatori, non saranno necessarie dieci iniezioni ma due: sei vaccini potranno essere somministrati assieme con l’esavalente (anti-poliomielite, anti-difterite, anti-tetano, anti-epatite B, anti-pertosse, anti-Haemophilus Influenzae tipo b) e altri quattro con il quadrivalente (anti-morbillo, anti-rosolia, anti-parotite, anti-varicella).
Le sanzioni amministrative (sarà l’Ausl ad occuparsene) per i genitori che non vaccinano i figli sono state ridotte: da un minimo di 500 ad un massimo di 7500 euro si è passati ad un minimo di 100 e un massimo 500. Inoltre per i genitori che si oppongono ai vaccini non ci sarà la segnalazione al Tribunale dei minori e tanto meno potranno perdere la patria potestà come avrebbe voluto il ministero. I genitori a cui l’Asl contesta la mancata vaccinazione dovranno provvedere a mettersi in regola entro il termine indicato. Prima della sanzione c’è dunque una sorta di avvertimento.
Non possono essere iscritti agli asili nido ed alle scuole dell’infanzia, pubbliche e private, i minori che non abbiano fatto le vaccinazioni obbligatorie. In tal caso, il dirigente scolastico segnala, entro dieci giorni, alla Azienda sanitaria competente il nominativo del bambino affinché si adempia all’obbligo vaccinale. Il genitore può anche autocertificare l’avvenuta vaccinazione e presentare successivamente copia del libretto. Chi è in attesa di vaccinare il figlio può comunque iscriverlo, presentando copia della prenotazione dell’appuntamento all’Asl.
Le vaccinazioni potranno essere omesse o rimandate in caso di accertato pericolo per la salute, in relazione a specifiche condizioni cliniche documentate e attestate dal medico di medicina generale o dal pediatra di libera scelta. Se un bambino ha già avuto le patologie indicate deve farsi attestare tale circostanza dal medico curante che potrà anche disporre le analisi del sangue per accertare che abbia sviluppato gli anticorpi.
I vaccini si potranno prenotare gratuitamente nelle farmacie convenzionate e sarà istituita l’anagrafe vaccinale nella quale saranno registrati i soggetti vaccinati e da sottoporre a vaccinazione, le dosi e i tempi di somministrazione e gli eventuali effetti indesiderati. Gli operatori scolastici, gli operatori socio sanitari e gli operatori sanitari potranno presentare una autocertificazione attestante la copertura vaccinale ma per loro non vi sarà alcun obbligo, come paventato in un primo momento, perché alla fine ci si è accorti che non ci sarebbe stata la copertura finanziaria.
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