Tilt: a Reggio Emilia circa 9mila bambini, come previsto dalla nuova legge, dovranno mettersi in regola con le vaccinazioni prima dell’inizio degli asili e della scuola dell’obbligo. Ed è impossibile che lo facciano entro i termini di legge. A renderlo noto è la stessa Ausl reggiana in una intervista a Tg Reggio per bocca del dottor Alessandro Volta, direttore del Programma materno infantile.
Il dirigente ha infatti parlato di “lavoro organizzativo notevole e, viste le forze limitate a disposizione, non certo in tempo per l’inizio della scuola“. I numeri sono alti e il tempo a disposizione minimo: “Nella nostra provincia c’è un 1% di bambini inadempienti totali circa 700, e un 7-8% di inadempienti parziali”, ha specificato Volta. Secondo i calcoli dell’Ausl, tra i bambini da 0 ai 16 anni ve ne sono dunque 700 senza alcuna vaccinazione mentre altri 8000 hanno solo una copertura parziale rispetto ai dieci vaccini imposti dalla legge (anti poliomielite, anti difterite, anti tetanica, anti epatite B, anti pertosse, anti emofilo B, anti morbillo, parotite, rosolia e varicella). L’Ausl dunque dovrà stabilire un calendario vaccinale personalizzato sulla base delle diverse esigenze tra le quali l’età dei bambini. A complicare le cose c’è poi il fatto che non tutti i vaccini possono essere somministrati assieme. Infine le istituzioni sanitarie reggiane tendono una mano a chi è contrario all’obbligo vaccinale: “La nostra funzione è anche ascolto e informazione – ha concluso Volta – non crediamo alla coercizione”.
Pochi giorni fa anche l’Anci, l’associazione dei Comuni, per bocca del presidente e sindaco di Bari Antonio De Caro aveva espresso preoccupazione circa la trafila burocratica e la tempistica delle vaccinazioni: “Non si può scaricare sulle spalle del personale delle istituzioni scolastiche comunali o su quelle dei genitori, già gravate da molti pesi, il compito di raccogliere autocertificazioni e certificazioni che peraltro chi riceve non è in grado di valutare”.
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