L’Ufficio scolastico regionale ribalta la prospettiva. Non saranno le scuole a dover mandare alle Asl gli elenchi degli iscritti e la loro situazione vaccinale. Come riporta ll Corriere della Sera, infatti, questo iter violerebbe la privacy. Ecco perché Stefano Versari, dirigente dell’Ufficio scolastico regionale, ha spiegato che devono essere le Asl a verificare lo stato vaccinale dei bambini, mandando poi il certificato a casa delle famiglie, che lo devono poi portare a scuola.

Questo, almeno, fino all’anno scolastico 2019/2020.

Il discorso non varrebbe se il Garante della privacy, entro il 10 settembre, desse il via libera alla trasmissione dei dati personali in materia. La strada dell’obbligo vaccinale, insomma, incontra ora un nuovo ostacolo.