Conflitti con le compagne: a Imola un gruppo di auto mutuo aiuto

Un gruppo per confrontarsi, parlare del proprio disagio ed affrontare il delicatissimo tema delle relazioni conflittuali con le proprie compagne. Occasioni per riflettere sui sentimenti e le emozioni che emergono in queste circostanze, su come gestire le situazioni difficili di quando rabbia e risentimento prendono il sopravvento e non permettono di scegliere liberamente e in maniera consapevole.

Questo è l’obiettivo de “I muscoli e il cuore”: il gruppo di auto mutuo aiuto attivato dall’Azienda Sanitaria di Imola alla fine del 2015.

“L’Auto Mutuo Aiuto – spiega il dottor Ennio Sergio, psicologo dell’Ausl di Imola – è una metodologia che consente a persone che presentano lo stesso disagio di poterlo condividere ed affrontare. L’obiettivo non è quello di rilasciare attestati di buona condotta, ma di creare percorsi utili ad affrontare quelle che sono le proprie criticità nel rapporto con le donne, analizzando le origini di questo disagio e le possibili strade che si possono intraprendere per contenerlo”.

Tutto questo grazie all’aiuto di un professionista che sceglie di configurare il suo ruolo come facilitatore e non organizza un gruppo di tipo psicoterapeutico o cognitivo comportamentale: “Il mio ruolo infatti – prosegue lo psicologo – è di favorire la partecipazione e il coinvolgimento alla chiacchierata, stimolando la riflessione e l’analisi dei partecipanti”.

Il logo, un bicipite a forma di cuore, è stato creato dal gruppo stesso.

Persone che hanno voglia di cambiare e affrontano i loro stessi pregiudizi: “All’inizio avevo molte perplessità – spiega uno dei partecipanti – perché pensavo che fosse un’esperienza più adatta a persone con situazioni più pesanti e gravi della mia. Invece ho scoperto, con grande sorpresa, che ci sono altri uomini che vivono la mia stessa condizione e questo mi aiuta molto nel mio percorso. Significa non essere giudicato, ma avere la possibilità di confrontarmi per capire e migliorare certi miei atteggiamenti. Qualcuno può pensare che entrare in un gruppo di questo tipo ti possa far perdere la mascolinità o la dignità. C’era, ad esempio, un ragazzo che aveva paura di perdere la sua credibilità come maschio. Niente di più sbagliato, nessuno perde nulla, anzi, l’idea è quella di acquisire strumenti nuovi per affrontare i problemi. Ad esempio, da quando frequento questo gruppo ho fatto notevoli passi avanti nel mio ruolo di padre e ho imparato a viverlo in maniera diversa e più completa”.

E’ un’opportunità. Vi si accede liberamente tramite passaparola, consiglio di amici o parenti, del medico o dell’avvocato o perché se ne è letto su un giornale. Il gruppo accoglie i nuovi arrivati senza porre alcuna barriera. “Non è un percorso sanitario – tiene a precisare Ennio Sergio – La frequenza e le date vengono stabilite dal gruppo stesso e si basa, come detto, sulla presenza volontaria”.

Per info 338 3874547

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