Il 21enne pachistano che in luglio ha confessato di avere violentato un ragazzino disabile in un comune della bassa reggiana è tornato in carcere. Cessano così le polemiche sul caso, con la presa di posizione dei sindaci contro la scarcerazione e il solo obbligo di firma.

La vicenda aveva fato discutere anche perché il giovane pedofilo era tornato a vivere vicino alla casa della vittima. Salvo chiedere, poi, il ritorno ai domiciliari. Con l’appello al tribunale del Riesame da parte della Procura – scrive La Repubblica – arriva ora la pronuncia del Tribunale della Libertà che impone il carcere al richiedente asilo.