Capita di vietare ai figli smartphone e tablet a tavola. Ma di ritrovarsi ad usarli davanti a loro. Elvis Mazzoni, ricercatore del Dipartimento di Psicologia dell’Università di Bologna, terrà questa sera alle 20,30 al Teatro Victor di Cesena (via San Vittore 1680) l’incontro “La F@miglia digitale. Uso funzionale e disfunzionale del web nei bambini e nei loro genitori” inserito all’interno del Festival della salute digitale organizzato da Psichedigitale (qualche anticipazione l’avevamo data qui).
Che cosa intendiamo per uso disfunzionale?
“Un utilizzo che ci fa perdere tempo, che non ci aiuta a raggiungere l’obiettivo che abbiamo, che aumenta lo stress. Non c’è bisogno di arrivare alle vere dipendenze dal web per capire che spesso c’è un uso problematico di Internet e dei dispositivi digitali”.
Per esempio?
“Se una persona ha una bassa auto-stima, tenderà più di altre a cercare compensazioni sulla rete, dove con un like è facile avere consensi e attestati di stima. Ma così facendo, non affronterà il problema della scarsa considerazione di sé”.
Anche nei genitori registrate forme di utilizzo disfunzionale?
“Eccome. Vediamo sempre più spesso mamme e papà che pretendono di avere il controllo della vita dei figli attraverso le tecnologie. Ma così facendo, non infondono in loro la fiducia e il senso di responsabilità necessari a crescere e a sviluppare l’auto-controllo. Questo non significa che dobbiamo abbandonare lo smarthone, significa che abusarne può creare problemi, evitando persino ai ragazzi di assaporare una libertà imprescindibile per imparare a fare da sé, a sperimentare e a riflettere sulle cose. Idem quando, con i bimbi piccoli, il tablet viene usato per interrompere un pianto: il bimbo magari smette ma non imparerà a gestire rabbia, noia, frustrazione e a sviluppare il pensiero creativo”.
Quali sono, invece, i campanelli d’allarme rispetto a un uso esagerato da parte dei figli?
“I cambiamenti nelle abitudini e nel ritmo sonno-veglia, le irregolarità nei pasti, una passione che prima era imprescindibile e a un tratto non lo è più”.
Le regole contano?
“Contano se anche noi genitori le rispettiamo. Negare il cellulare ai figli e poi usarlo di continuo non ha senso, noi siamo modelli per loro e il nostro ruolo di guide è centrale per pensare di poter educare in un mondo digitalizzato. Ricorderò sempre un ragazzo di una scuola media di Cesena che l’anno scorso ha raccontato di non poter usare lo smartphone mentre si cena. Ma i genitori lo fanno eccome. E lui, alla fine, si ritrova da solo. Non bisogna pensare che ai giovani troppo web faccia male e ai grandi no”.
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