“In Emilia Romagna esistono strutture per adulti, nessuna per ragazzi ed è una carenza inaccettabile per una regione come la nostra. La situazione si può sbloccare solo mobilitando il mondo della politica”. Sono le parole che Sabrina, mamma di un ragazzino di Cadelbosco (Reggio) affetto da una forma di autismo grave, ha detto a La Gazzetta di Reggio a proposito del caso di suo figlio sedicenne, di difficile risoluzione per gli stessi servizi visto che non ci sono strutture residenziali ad hoc.
Nel giro di due mesi il ragazzo è stato trasferito quattro volte, come un pacco, da un centro all’altro. E ora si trova al Quadrifoglio di Campegine: “Il ragazzo resterà lì- ha detto l’Asl- fino a che non riusciremo a trovare una sistemazione definitiva in una struttura attrezzata e con personale formato”.
C’è infatti bisogno di assistenza e sicurezza 24 ore su 24. Nel centro l’Asl sta realizzando una stanza protetta, con pareti rivestite, piena di cuscini e senza pericoli, dove il ragazzo può rilassarsi e essere accolto nelle fasi critiche. L’unico centro specializzato che potrebbe rispondere alle esigenza del ragazzo è la Caritas di Modena, che però solo residenti dell’area modenese e ha una lista di attesa lunghissima.
“Proporremo la costruzione e pagheremo – ha detto l’Asl- un nuovo modulo residenziale così da ampliare la struttura modenese”.
In questo articolo ci sono 0 commenti
Commenta